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POZZUOLI/ Tragedia Monteforte, pronti i fondi per i familiari delle vittime

POZZUOLI/ Tragedia Monteforte, pronti i fondi per i familiari delle vittime
  • Pubblicato9 Gennaio 2015
I funerali delle vittime della tragedia di Monteforte Irpino
I funerali delle vittime della tragedia di Monteforte Irpino

di Alessandro Napolitano

POZZUOLI – A due anni e mezzo dalla tragedia di Monteforte Irpino, nella quale morirono ben 40 persone, è stata finalmente autorizzata l’erogazione dei fondi raccolti a favore dei familiari delle vittime. Si tratta di poco più di 32mila euro, soldi che dovranno essere ripartiti equamente tra tutti i nuclei familiari coinvolti nella tragica vicenda.

NON SOLO POZZUOLI Il fondo venne aperto dal Comune di Pozzuoli all’indomani dell’incidente, attivando un apposito conto postale di emergenza pro-vittime nel quale confluirono le donazioni arrivate da tutta Italia. Purtroppo si tratta di una cifra non altissima, considerato il numero di famiglie coinvolte. Ma è pur sempre un aiuto. Già a settembre si decise di chiudere il conto, visto che oramai di versamenti non ne arrivavano più. La giunta comunale, dunque, ha dato l’ok all’erogazione, mediante la Direzione Protezione Sociale. I soldi andranno anche alle famiglie non residenti nel comune di Pozzuoli.

LA TRAGEDIA Era il 28 luglio del 2013, quando un bus turistico carico di pellegrini precipitò da un cavalcavia sulla A16. Dai rilievi tecnici è emerso fino ad ora che l’impianto di trasmissione del mezzo si staccò, andando a tranciare i cavi dell’impianto frenante. Nell’inchiesta, però, è finita anche la società di gestione del tratto autostradale, in quanto – tra le ipotesi – anche il cattivo stato stato di manutenzione dei new jersey, le barriere di cemento amovibili poste ai margini della carreggiata. Inoltre, sempre secondo la Procura di Avellino, ci sarebbe stata una falsa attestazione della revisione del bus turistico, fatti per il quale risultano indagati anche funzionari della Motorizzazione Civile di Napoli, assieme al titolare dell’azienda di trasporto a cui apparteneva il bus, Gennaro Lametta, fratello dell’autista morto anch’egli nell’incidente.