BACOLI/ Proiettili alla Polizia Municipale: escluse matrici politiche e camorristiche. Chiesto intervento del Ministro dell’Interno

BACOLI – Sul caso dei due proiettili inviati alla comandante della polizia Municipale di Bacoli e a un agente stanno indagano i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Pozzuoli che ieri hanno acquisito il nuovo plico, ancora sigillato. Sul posto si sono recati anche i militari della Scientifica che hanno effettuato i rilievi alla ricerca di tracce utili per risalire all’identità dell’autore. Gli inquirenti al momento escludono la matrice di natura camorristica, mentre il gesto non sarebbe da ricondurre a ritorsioni o atti intimidatori rivolti all’attività politica e amministrativa. Nulla comunque viene lasciato al caso dai carabinieri che hanno sequestrato i proiettili e le due buste, acquisendo diverse testimonianze.
LE INDAGINI – Si indaga su più fronti, compreso quello della ritorsione condotta da parte di qualche cittadino sanzionato di recente. Il sospetto è che entrambi i proiettili siano stati inviati da un’unica persona, con il chiaro obiettivo di intimorire i due destinatari forse proprio per qualche azione svolta durante la loro attività di polizia municipale. Dalla repressione del fenomeno dell’abusivismo edilizio ai parcheggiatori abusivi, passando per la gestione della movida, la viabilità e il contrasto allo sversamento dei rifiuti sono molteplici le azioni condotte dalla Polizia Municipale in un contesto dove si distingue, per i risultati raggiunti, l’operato della comandante Marialba Leone che da oltre dieci anni è alla guida del corpo.
LA RICHIESTA -Intanto Fratelli d’Italia Bacoli, attraverso il capogruppo in consiglio comunale Nello Savoia, ha annunciato la richiesta di un’interrogazione al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi «Siamo vicini alla comandante e all’agente destinatari dei proiettili e a tutto il corpo di Polizia Municipale per quanto è accaduto negli ultimi due giorni a Bacoli. Confidiamo nell’eccellente lavoro dei carabinieri auspicando di conoscere quanto prima la verità per evitare facili strumentalizzazioni che rischiano di esacerbare gli animi dando, all’esterno, un’immagine distorta della città» ha detto Savoia.