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Taglio del nastro per la Cittadella dell’Inclusione a Quarto: stop alla marginalità sociale- LE FOTO

Taglio del nastro per la Cittadella dell’Inclusione a Quarto: stop alla marginalità sociale- LE FOTO
  • Pubblicato24 Gennaio 2020

QUARTO – In tanti hanno preso parte ieri all’inaugurazione della Cittadella dell’Inclusione a Quarto presso il Centro Educativo diocesano “Regina Pacis”. La cerimonia è stata presieduta dal presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, e dal vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo. Presente il sindaco di Quarto, Antonio Sabino. La Cittadella dell’Inclusione è un progetto della Fondazione “Centro educativo diocesano Regina Pacis”. La scommessa è quella di credere che diverse fragilità, accompagnate con professionalità e passione, possano divenire l’una per l’altra una risorsa importante per la crescita e l’autonomia di tutti.

IL COMMENTO DEL MINISTROHo partecipato all’inaugurazione della Cittadella dell’Inclusione, realizzata su iniziativa della Fondazione Regina Pacis. Questo importante progetto si muove lungo due assi che da sempre reputo fondamentali e su cui, come ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, voglio puntare molto: aiutare chi oggi si trova in una situazione di marginalità sociale, con particolare riguardo ai cittadini del Sud e a quelli con disabilità, e investire nella formazione e nell’inserimento lavorativo». Queste le parole del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

LE PAROLE DEL SINDACO – Soddisfatto anche il sindaco di Quarto, Antonio Sabino: «È un sogno che si realizza: la cittadella sarà, infatti, un luogo di educazione, di solidarietà, di cultura, dove nessuno sarà lasciato solo. Un progetto che ha avuto un risalto nazionale e che arricchisce il nostro territorio dal punto di vista umano, ponendosi l’obiettivo di restituire dignità a chi ha vissuto o sta vivendo situazioni di marginalità sociale. Un enorme ringraziamento va in primis a Don Gennaro che, da sempre, porta avanti la sua missione di solidarietà, dedicandosi agli “ultimi” con amore, passione e grande sensibilità». «Grazie alla Diocesi di Pozzuoli nella persona del Vescovo Pascarella, al Cardinale Bassetti e a tutti gli educatori, gli operatori ed i volontari impegnati nella realizzazione di questo progetto fondamentale per la nostra città – ha aggiunto –  Grazie all’Assessore Regionale Chiara Marciani, ai consiglieri, agli assessori e, come sempre, a tutti i cittadini presenti, ma soprattutto grazie al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, per aver accolto il nostro invito, dandoci dimostrazione di quanto anche il Governo sia attento e vicino a chi promuove iniziative positive per i territori. Lavorando in sinergia con enti e associazioni si possono raggiungere traguardi importantissimi».

I PROGETTI – Oltre al taglio del nastro, ieri pomeriggio, vi è stata anche la benedizione della struttura polifunzionale che ospita la casa famiglia “Casa Raoul”, rivolta ai ragazzi disabili, per il “dopo di noi”, il centro diurno (composto da zona mensa, palestra, tensostruttura, spazi verdi e per il tempo libero, aule attrezzate), il polo di eccellenza “Dal Sud” (per la produzione, la formazione e l’avviamento professionale nel campo della ristorazione per adolescenti e giovani in difficoltà, un polo formativo che diviene anche ristorante, laboratorio di trasformazione di prodotti biologici, centro di apicoltura) e le aule del Centro clinico destinate all’ascolto protetto di bambini e adulti vittime di abuso e maltrattamenti. Inaugurata anche “Casa Donna nuova”, destinata all’accoglienza residenziale di donne che provengono dalla Casa circondariale di Pozzuoli e da situazioni di difficoltà, con particolare attenzione a quelle con bambini, in continuità con l’esperienza iniziata dalla Caritas diocesana di Pozzuoli nel Centro San Marco. Queste opere si affiancano a progetti già esistenti, come “Casa Papa Francesco”, comunità alloggio per ragazzi provenienti da Nisida e dal circuito penale.