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QUARTO/ Fallimento Multiservizi: “Coinvolti personaggi dal 2004 al 2011”

QUARTO/ Fallimento Multiservizi: “Coinvolti personaggi dal 2004 al 2011”
  • Pubblicato6 Maggio 2017

QUARTO – Non si placano le polemiche dopo quanto deciso dai magistrati contabili in merito al fallimento della Quarto Multiservizi, la società che per anni ha gestito diversi servizi per conto del Comune, tra cui quello della raccolta dei rifiuti. Dopo il duro attacco dell’associazione Quarto Giovane, rivolto a diverse “generazioni” di amministratori e dirigenti, ora è il Meetup Quarto 3.0 a far sentire la propria voce.

BILANCI NON APPROVATI PER ANNI – Lo fa soprattutto riportando “in vita” un proposta di delibera risalente al 2013, firmata dall’allora commissario Vincenzo Greco, seduto al secondo piano di via De Nicola dopo la fine anticipata della consiliatura iniziata due anni prima. Il documento riprende a sua volta quanto sottolineato nella relazione del Comitato tecnico di controllo e in quella a firma dell’ingegnere Vincenzo Lista.

“INDEBITO ARRICCHIMENTO” – Il Meetup snocciola i punti più salienti che riportiamo integralmente: «Nei bilanci di previsione dal 2004 al 2007 non sono state previste le coperture finanziarie, causando dei debiti fuori bilancio; Il D.L. 245 del 30/11/2015 poneva a carico del Comune il canone per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, non aggiornando la convenzione tali oneri sono stati pagati anche alla Quarto Multiservizi duplicando i pagamenti e determinando un indebito arricchimento della stessa società, Non si procedeva al rinnovo dell’organo sindacale scaduto; Mancata approvazione dei bilanci della società dal 2008 al 2011; Mancati pagamenti degli oneri previdenziali e tributari con successivo aggravio di costi per interessi e sanzioni; Mancata osservanza delle disposizioni in materia contrattuale, stipulando una convenzione per il noleggio di automezzi per 36 mesi (9/10/2007) costo complessivo euro 885mila 600,00; Incarichi legali affidati senza nessun atto ufficiale della società; Inquadramento contrattuale dei dipendenti non corretto per tutti; Progressioni di carriera e passaggi di qualifica deliberati in modo arbitrario senza autorizzazione del Consiglio di Amministrazione e assemblea societaria; Passaggio (ritenuta anomala la procedura) da part-time a full-time di lavoratori- aggiunti- con aggravio di costi pari a circa euro 500mila per il periodo compreso dall’01/01/2016 al 31/12/2007».

“CITTADINI TRAGGANO LE CONCLUSIONI” – Il commento del Meetup è chiaro: «La relazione continua evidenziando altre incongruenze. Noi ci fermiamo, quanto sopra riportato parla da solo coinvolgendo personaggi istituzionali e rappresentanti dei vari organi societari per un arco temporale dal 2004 al 2011. Lasciamo alla cittadinanza il compito e l’onere di riflettere traendo le dovute conclusioni».