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POZZUOLI – Shock a Licola mare: abusa della nipote di 16 anni e poi tenta il suicidio

POZZUOLI – Shock a Licola mare: abusa della nipote di 16 anni e poi tenta il suicidio
  • Pubblicato31 Maggio 2019

POZZUOLI – Abusata sessualmente dallo zio che con una scusa l’ha fatta entrare in casa approfittando dell’assenza della moglie. La vittima è una studentessa di 16 anni finita nei desideri perversi di uno zio diventato il suo orco. Il dramma si è consumato a Licola mare, raccontato dalla giovane vittima ai poliziotti e ai medici dell’ospedale di Pozzuoli dove la vittima del presunto stupro è giunta accompagnata dalla madre: sul suo esile corpo i sanitari avrebbero riscontrato segni compatibili con una violenza sessuale. Secondo il racconto della sedicenne il presunto stupratore sarebbe infatti il marito della sorella della madre, un operaio di 35 anni che vive con la propria famiglia a pochi metri di distanza dalla sua abitazione, in una traversa di Licola mare.

IL TENTATO SUICIDIO – L’uomo, dopo essere venuto a conoscenza della denuncia sporta nei suoi confronti e forse preso dai sensi di colpa, lunedì mattina ha tentato il suicidio ingerendo una grossa quantità di psicofarmaci: in preda a un principio di avvelenamento è stato soccorso nella sua abitazione da alcuni familiari e trasferito in ambulanza al pronto soccorso del “Santa Maria delle Grazie”. Una storia terribile, che ha avuto inizio nella serata di domenica quando il trentacinquenne, padre di due bambini, con la scusa di doverle consegnare alcuni dvd ha chiamato la nipote e le ha chiesto di raggiungerlo a casa sua. L’uomo ha approfittato della concomitante assenza dei genitori della ragazzina, di sua moglie che era impegnata in un seggio elettorale e dei figli che si trovavano a casa dei nonni.

LO STUPRO – Dopo le prime avance, il 35enne l’avrebbe condotta in una stanza e dopo averla spogliata avrebbe abusato di lei. Inutili sarebbero state le sue resistenze: la sedicenne, in preda al panico e alla paura, avrebbe anche cercato di chiedere aiuto, ma il suo aggressore le avrebbe tappato la bocca per evitare che urlasse e che i vicini sentissero. Momenti drammatici che poco dopo la vittima ha raccontato in lacrime ad un amico che a sua volta l’avrebbe convinta a dire tutto alla madre. Quest’ultima, quasi incredula nell’ascoltare il racconto della figlia, l’ha accompagnata in ospedale dove è stata sottoposta a visite specifiche che avrebbero confermato la presenza di segni riconducibili alle violenze. La ragazzina ha fornito la propria versione dei fatti agli inquirenti e dopo la denuncia, supportata dai referti medici, è stata dimessa all’alba di lunedì e poi affidata a un centro specializzato dove viene costantemente assistita da un team di esperti e psicologi. L’uomo accusato dello stupro, invece, ha lasciato il nosocomio flegreo ed attualmente è a piede libero.