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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Rubano una Fiat 500 in via Solfatara: presi dai carabinieri

POZZUOLI/ Rubano una Fiat 500 in via Solfatara: presi dai carabinieri
  • Pubblicato13 Giugno 2019

POZZUOLI – I furti d’auto continuano ad essere da allarme rosso. Nelle ultime settimane nel mirino dei malviventi sono finiti i veicoli parcheggiati lungo le strade di Pozzuoli. Numerose le denunce sulle scrivanie delle forze dell’ordine per raid vandalici e ladrocini vari. Le autovetture più ambite dai “topi d’auto” restano sempre le più popolari: l’obiettivo dei criminali è vendere soprattutto i pezzi di ricambio. Ai primi posti nella black list ci sono i modelli Fiat, quali: Panda, Punto, Uno, Cinquecento. Risale proprio all’alto giorno l’arresto messo a segno dai carabinieri della tenenza di Quarto e della stazione di Pozzuoli. I carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di un 32enne di Quarto, Luigi Di Maria e di un 31enne di Villaricca, Gaetano Sorano per furto aggravato d’auto. I due – secondo quanto ricostruito dagli uomini della Benemerita – sono arrivati a Pozzuoli insieme, a bordo di un’auto, e una volta giunti su via Solfatara hanno forzato la portiera di una Fiat 500 parcheggiata lì. Uno di loro vi è salito a bordo e l’ha portata via, mentre il secondo si è messo alla guida dell’altra macchina. La scena non è passata inosservata: la coppia è stata, infatti, notata da un maresciallo della tenenza di Quarto, libero dal servizio, che non li ha persi d’occhio mentre ha chiesto rinforzi alla centrale operativa.

AI DOMICILIARI – Sul posto dopo pochi minuti è arrivata una pattuglia della stazione di Pozzuoli: tre militari hanno raggiunto e bloccato i due uomini che nel frattempo erano arrivati in via Fascione. I carabinieri hanno inoltre perquisito l’auto con cui Di Maria e Sorano si erano spostati, rinvenendo all’interno attrezzi da scasso e una piccola torcia; gli arnesi sono stati sequestrati. L’auto è stata restituita al proprietario. Di Maria e Sorano sono stati condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.