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POZZUOLI/ Protesta ai depuratori, Borrelli passa dalla bugia al flop

POZZUOLI/ Protesta ai depuratori, Borrelli passa dalla bugia al flop
  • Pubblicato21 Luglio 2012
Un momento della manifestazione all'esterno del depuratore di Cuma

POZZUOLI«Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo…». Quale canzone, se non quella di Gino Paoli,  potrebbe raccontare  il flop della manifestazione voluta questa mattina dal Commissario Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli all’esterno dei depuratori di Cuma. Il sit-in, che aveva come scopo iniziale quello di “occupare” simbolicamente l’impianto di depurazione nasceva, secondo i proclami di colui che è stato il delfino di Pecoraro Scanio, dal fatto che gli era stato negato il permesso di accesso all’ impianto. Cosa che però risultava assolutamente falsa e che in settimana veniva prontamente smentita dall’Assessore all’ambiente della Regione Campania Giovanni Romano il quale anzi invitata Borrelli e i suoi seguaci a chiedere formalmente un permesso che poi sarebbe stato accordato. Cosa che però (chissà perchè..)  Borrelli non chiedeva.

POCHI INTIMI –  La manifestazione, quindi, dopo la risposta dell’Assessore che sbugiardava il leader dei Verdi, perdeva la sua impronta originaria. Quindi, tra appelli, comunicati stampa e slogan, i manifestanti si davano appuntamento questa mattina alle 10.30 all’esterno dei cancelli dell’impianto di Cuma-Licola. Dove a presentarsi però erano appena venti persone circa, tra cui due consiglieri di minoranza del comune di Bacoli e due di Monte di Procida. Una protesta “in famiglia” quindi che andava avanti tra l’indifferenza generale. Una “passerella” che si concludeva poco dopo 1 ore a conclusione del  giro di interventi al megafono. Subito dopo, Borrelli e company si dirigevano presso la foce di Cuma.

I pochi manifestanti all'esterno dei depuratori

PASSERELLA – Seppur l’happening si sia rivelato un vero flop, per Borrelli quella di sabato mattina è stata l’occasione per posare davanti a telecamere e taccuini. La manifestazione nasceva già tra mille polemiche: infatti, il “Comitato Spiagge” che ha dato vita al flashmob dello scorso 7 luglio ha preso subito le distanze, individuando nella manifestazione di questa mattina il rischio di personalizzazione della protesta.

L’ATTACCO DEL COMITATO SPIAGGE – Proprio mentre si teneva la manifestazione fuori ai cancelli  del depuratore il Comitato Spiagge bene comune diffondeva un comunicato, dove dopo un’approfondita analisi della questione depuratore il comitato attacca la manifestazione di questa mattina: «Nessuno, oggi, può pensare di riciclare la sua immagine politica, da sempre inconcludente e autoreferenziale, strumentalizzando in modo goffo e infantile il dramma depuratore. Il Comitato spiagge e mare beni comuni – area flegrea, interprete del disagio e delle speranze della gente, ribadisce la propria estraneità ad iniziative improvvisate al solo scopo mediatico, come quella di questa mattina, sabato 21 luglio, promossa da un personaggio e da un formazione politica i cui obiettivi non coincidono con i nostri e sono probabilmente avversari all’idea di spiaggia pubblica, pulita e fruibile per tutti; un personaggio appartenente a quella stagione politica fallimentare che non ha saputo trovare soluzioni al problema rifiuti e che non ha legittimazione alcuna sul territorio flegreo».

ANGELO GRECO