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LICOLA/ Il caso dell’Alveo Camaldoli “approda” a Roma

LICOLA/ Il caso dell’Alveo Camaldoli “approda” a Roma
  • Pubblicato12 Marzo 2019

LICOLA – Al via il tavolo tecnico sui Regi Lagni ed Alveo Camaldoli con il Ministero dell’Ambiente per sbloccare le opere e i finanziamenti e avviare le nuove progettazioni per la mitigazione del rischio idraulico da allagamento. Ieri a Roma, il sindaco di Giugliano ha chiesto al sottosegretario di Governo, Salvio Micillo, al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania, all’Autorità di Distretto e al Consorzio di Bonifica di individuare, come area prioritaria per gli interventi, quella tra i Regi Lagni e l’Alveo dei Camaldoli proponendo, peraltro, di allargare gli studi per la mitigazione del rischio idraulico e le opere da realizzare anche alle aree urbane (sia del centro storico che della zona costiera) interessate, negli ultimi anni, da intensi fenomeni di allagamento. Tale area presenta numerose criticità idrogeologiche (insufficienza delle opere di collettamento delle acque meteoriche che generano fenomeni di esondazione degli alvei e dei canali di bonifica, interrimento dei canali, erosione della costa, tombamento di alvei che attraversano aree densamente urbanizzate, malfunzionamento degli scolmatori di piena) alle quali, in diversi casi, si aggiungono problemi di inquinamento ambientale (scarichi fecali non autorizzati, occlusione con rifiuti dei canali, cattivo funzionamento dei depuratori, inquinamento del Lago Patria e del mare).

GLI ALLAGAMENTI – Il sindaco Poziello ha sottolineato la necessità di definire un quadro di interventi coordinati tra i diversi comuni e le altre autorità competenti che insistono sull’area definendo un programma di medio e lungo periodo, tra i quali anche l’utilizzo dell’Alveo Croccone (per un importo di circa 40 milioni di euro) che alleggerirebbe considerevolmente l’Alveo dei Camaldoli. Tuttavia ha ribadito che, seppur in un quadro strategico più ampio, occorre sbloccare subito i progetti, fra i quali quello della risagomatura dell’Alveo dei Camaldoli, della pulizia dei canali di bonifica di Giugliano e delle migliaia di tonnellate di sedimenti dei Regi Lagni, come pure della sostituzione e rifunzionalizzazione delle idrovore malfunzionanti del Consorzio di Bonifica, che darebbero immediati risultati in termini di protezione idraulica del territorio e, conseguentemente, benefici per i cittadini aumentando considerevolmente i tempi di ritorno e riducendo, quindi, l’entità e la frequenza dei fenomeni di allagamento. L’incontro si aggiunge al recente bando, di qualche giorno fa, con il quale il Comune di Giugliano, con propri fondi, ha avviato la progettazione (per oltre 650.000 euro) del collettore intercomunale di via Santa Caterina da Siena.