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Arrestato “Gigino ‘a guerra” esponente del clan Polverino

Arrestato “Gigino ‘a guerra” esponente del clan Polverino
  • Pubblicato6 Ottobre 2011
la Tenenza dei Carabinieri di Quarto

QUARTO – Continua la “caccia grossa”  delle forze dell’ordine nei confronti di reggenti e affiliati al clan Polverino. Dopo il blitz che portò il 3 maggio alla cattura di 39 componenti del clan, e dopo l’arresto lo scorso 15 settembre del latitante Salvatore Liccardi stanato in una villetta dove si era nascosto mentre assisteva in tv alla partita del Napoli, oggi è giunto l’ennesimo colpo al clan.

A FINIRE IN MANETTE – è stato Luigi Carandente Tartaglia, 34 anni, detto “gigino ‘a guerra”, ritenuto esponente di spicco della fazione quartese del clan camorristico dei “Polverino” egemone a  Marano di Napoli e nei comuni limitrofi. L’uomo era destinatario di un decreto di fermo da parte del Pubblico Ministero emesso il 5 ottobre dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sulla scorta di risultanze investigative di Carabinieri del nucleo investigativo di Napoli. A catturarlo mentre passeggiava per le strade di Quarto città nella quale risiedeva sono stati i Carabinieri della locale tenenza. L’uomo avrebbe fatto da vivandiere alla latitanza di Salvatore Liccardi e sarebbe ritenuto tra i personaggi di spicco del clan, dopo i recenti arresti.

CONDUCEVA NUMEROSE ATTIVITA’ DELINQUENZIALI – Luigi Carandente Tartaglia secondo i magistrati della DDA avrebbe condotto dal 2001 e con condotta perdurante per conto del sodalizio malavitoso una “variegata pluralità di attività delinquenziali. Attività portate avanti avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo al clan dei Polverino e dalla condizione di assoggettamento che ne deriva. Il 34enne avrebbe promosso, organizzato e attuato estorsioni a imprenditori e commercianti, il traffico di stupefacenti e la gestione delle “piazze di spaccio”, il condizionamento di organi amministrativi preposti al rilascio di permessi edilizi, il reinvestimento speculativo in attività commerciali e finanziarie dei proventi delle attività criminali. Infine, il conseguimento per se’ e per gli altri appartenenti di profitti e vantaggi destinati al sostentamento degli affiliati arrestati e delle loro famiglie. L’uomo, destinatario due giorni fa di un decreto di fermo emesso dalla DDA di Napoli è stato fermato e bloccato dai militari mentre passeggiava per le strade del centro di Quarto. Per poi essere trasferito, dopo le formalità di rito, al carcere di Poggioreale.

GDG