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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Ancora taxi abusivi a Licola, gli illegali non si fermano

POZZUOLI/ Ancora taxi abusivi a Licola, gli illegali non si fermano
  • Pubblicato22 Febbraio 2022

POZZUOLI – Taxi abusivi e gestiti da extracomunitari. Succede ancora a Licola, nonostante negli ultimi mesi siano stati intensificati i controlli. Auto monovolume e multispazio, prive di assicurazione, circolano nel quartiere periferico di Pozzuoli per trasportare extracomunitari. Spesso la corsa si interrompe direttamente in provincia di Caserta. Nei giorni scorsi Agostino Santillo, senatore del Movimento 5 Stelle, si è fatto portavoce di un’interrogazione parlamentare che ha per oggetto la crisi dei bus nella tratta di collegamento tra Napoli e il litorale domizio fino a Mondragone e il fenomeno del cosiddetto “one euro” da parte dei cittadini extracomunitari. Il politico ‘pentastellato’ definisce i “one euro” come «una sorta di taxi abusivi in auto pericolose e fatiscenti, che offrono passaggi alle persone da una parte all’altra della Domiziana al costo di uno o pochi euro».

IL BLITZ DEI CARABINIERI – «Un problema di sicurezza stradale, ecologico e di ordine pubblico, considerando la pratica diffusa degli scambi di droga all’interno di alcuni di questi veicoli – aggiunge – Interrogo i ministri competenti, in quanto l’assenza di un sistema di trasporti all’altezza, per un territorio già colpito in maniera piuttosto forte dal degrado, sta causando criticità ancora maggiori». Ad inizio anno i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli hanno già denunciato due persone e sequestrato quattro veicoli trovati senza assicurazione e senza revisione. L’operazione è stata messa a segno proprio a Licola borgo dove i famigerati “taxi dell’illegalità”, auto stipate fino all’inverosimile per trasportare immigrati a costi che oscillano tra uno e due euro, fanno la spola tra la stazione della Circumflegrea e la Domitiana. A bordo ci sono maggiormente immigrati provenienti da Castel Volturno e Pescopagano, diretti a Napoli e verso i quartieri dell’hinterland.