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Prendeva soldi per visite oncologiche mai effettuate, arrestato truffatore seriale

Prendeva soldi per visite oncologiche mai effettuate, arrestato truffatore seriale
  • Pubblicato18 Marzo 2014
Umberto D'Urso

NAPOLI – Truffatore arrestato a Napoli, dagli agenti del commissariato San Paolo di Fuorigrotta. Umberto D’Urso, pregiudicato 41enne originario di Avellino ma residente a Napoli è stato fermato da alcuni agenti fuori servizio che hanno riconosciuto il truffatore all’interno di un discount del quartiere di Fuorigrotta. Lo scorso 8 marzo gli agenti di San Paolo erano intervenuti al mercatino rionale di Fuorigrotta in quanto una sua vittima lo aveva incrociato ed aveva tentato di bloccarlo. Il 41enne gli aveva dato 80 euro per liberarsene ma compreso che poteva essere denunciato dalla vittima della truffa, gli aveva scagliato contro la borsa ed era fuggito via. D’Urso si era infatti spacciato per cognato di un oncologo ed in cambio di 70 euro, che avrebbe a suo dire versato per il pagamento del ticket, gli aveva promesso una visita presso l’ospedale romano del San Camillo.

 

TRUFFATORE SERIALE – Durante le operazioni successive all’arresto gli agenti hanno scoperto che su D’Urso pendeva  un ordine di carcerazione per insolvenza fraudolenta emesso dalla Procura della Repubblica di Benevento. A settembre era stato infatti condannato per una truffa commessa spacciandosi lui stesso per oncologo. Era stato poi sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’obbligo non era però mai stato assolto. Durante l’arresto, D’Urso è stato riconosciuto dai dipendenti del Discount in quanto si era loro presentato nei giorni scorsi quale ispettore dell’ASL. Dopo l’arresto il truffatore professionista è stato subito condotto alla Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale. Contemporaneamente, i poliziotti hanno perquisito un’abitazione che aveva fittato da 5 giorni. All’interno, oltre a documenti attestanti false identità dell’arrestato, è stato rinvenuto un pc utilizzato da D’Urso per adescare le vittime delle truffe attraverso i numerosi social network cui era iscritto