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TERREMOTO/ «Le storie di Iacono e Grilli uniscono l’Italia» Cesaro avvia la raccolta fondi per Mirandola e S.Agostino

TERREMOTO/ «Le storie di Iacono e Grilli uniscono l’Italia» Cesaro avvia la raccolta fondi per Mirandola e S.Agostino
  • Pubblicato1 Giugno 2012
La Provincia di Napoli ha avviato una raccolta fondi per i paesi colpiti dal sisma (foto direttanews.it)

TERREMOTO –  La Provincia di Napoli ha avviato una raccolta fondi per aiutare i paesi dove lavoravano Vincenzo Iacono e Gerardo Cesaro, due dei campani (di Pozzuoli e Sant’Antimo) morti durante il terremoto in Emilia. «I fondi che raccoglieremo attraverso il conto corrente che abbiamo istituito a favore della popolazioni colpite dal sisma in Emilia-Romagna, dove come ente abbiamo già versato 50mila euro, andranno a Mirandola e S.Agostino, i comuni delle imprese che avevano dato lavoro a Vincenzo Iacono e Gerardo Cesaro, gli operai della provincia di Napoli morti sotto le macerie dei capannoni industriali crollati per il terremoto. E’ quanto scritto in una  del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro.  – Questi fondi – prosegue –  destinati alle due amministrazioni comunali contribuiranno al rapido ripristino delle attività produttive  dove tra l’altro lavorano moltissimi meridionali. Bisogna ricostruire e riparare i capannoni industriali per far ripartire l’economia della zona»

LE COORDINATE BANCARIE – IBAN del conto aperto dalla Provincia di Napoli dove versare contributi per questo obiettivo sono: IT 54 C 0101003593100000000008.

STORIE CHE UNISCONO L’ITALIA –  E’ evidente che cosi’ facendo lanciamo anche un preciso messaggio che intende esaltare la nostra unita’ nazionale, nel lavoro e negli affetti – si legge ancora nella nota – Quando si parla di nord e sud spesso ci si dimentica che dietro a queste icone culturali e geografiche, vi sono imprese, famiglie, storie che uniscono il nostro Paese in maniera indissolubile. La vicenda di Mirandola, dove Vincenzo Iacono, operaio di Pozzuoli ed Enea Grilli, imprenditore di San Giacomo Roncole, sono morti insieme sotto le macerie, ne e’ una rappresentazione evidente»

REDAZIONE