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Cronaca Primo Piano

Tangenti al cimitero di Pozzuoli, due arresti

Tangenti al cimitero di Pozzuoli, due arresti
  • Pubblicato30 Ottobre 2011
Gennaro Di Costanzo

POZZUOLI – Chiedevano tangenti alla società che gestisce le luci votive all’interno del cimitero di Pozzuoli a nome degli “Amici di Pozzuoli”. Parola “d’ordine” che voleva significare l’appartenenza al clan camorristico egemone in città.  E parola che doveva servire ad intimorire le loro vittime.  Il “mandato” era quello di farsi consegnare i soldi per il sostentamento dei detenuti. Ma sono stati sono stati arrestati dagli agenti della sezione criminalità della Squadra Mobile di Napoli in flagranza di reato per tentata estorsione aggravata.

Gennaro Fiore

DUE ARRESTI –  Ieri mattina sono finiti in manette due puteolani, Gennaro Di Costanzo, 44 anni, pregiudicato ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della criminalità puteolana (l’uomo ha precedenti proprio per estorsione nel 1994 quando fu arrestato e condannato a 3 anni di reclusione). L’uomo è fratello di Giovanni, all’epoca ritenuto boss di Pozzuoli e vittima di camorra nel 1989 quando fu ucciso insieme ad altre 3 persone nel circolo Canottieri di Napoli. Insieme a lui è finito in manette anche Gennaro Fiore, 21 anni, incensurato.

L’ESTORSIONE –   I due oltre alla richiesta di tangente, avevano minacciato più volte gli operai della società che gestisce le lampade votive nel cimitero di Pozzuoli, chiedendo a più riprese di avere un contatto con i responsabili ai quali avevano poi chiesto il pagamento di una cifra in denaro da destinare agli “amici di Pozzuoli”. Soldi che dovevano servire per aiutare i detenuti del clan.

Il cimitero di Pozzuoli

IL BLITZ –  Ma a quel punto erano scattati gli appostamenti da parte degli agenti della Squadra Mobile di Napoli diretti dal vicequestore Andrea Curtale che nella mattinata di ieri, poco dopo mezzogiorno, li hanno arrestati in flagranza di reato. I due, dopo essersi recati al cimitero di Pozzuoli avevano prima minacciato un operaio chiedendogli di parlare con il titolare, riuscendo poi ad avvicinare la responsabile della società. Mentre Fiore stazionava davanti alla porta d’ingresso dell’ufficio, Di Costanzo dentro chiedeva soldi alla donna.  A quel punto scattava però il blitz dei poliziotti. Ma alla vista degli agenti, Gennaro Di Costanzo e Gennaro Fiore tentavano una reazione, ma venivano comunque bloccati. I due sono stati quindi arrestati e rinchiusi nel carcere di Poggioreale.

GENNARO DEL GIUDICE
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