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Svaligiò il comune di Pozzuoli e rapinò minimarket: uomo del clan incastrato dal DNA

Svaligiò il comune di Pozzuoli e rapinò minimarket: uomo del clan incastrato dal DNA
  • Pubblicato19 Febbraio 2016

REAZIONE UmbertoPOZZUOLI – Incastrato dal Dna. Così è finito ancora nei guai Umberto Reazione, condannato lo scorso ottobre a 8 anni di carcere in quanto componente della banda degli otto “cani sciolti” del clan Longobardi-Beneduce che con picconi e fucili chiedevano il pizzo sulle macchinette videopoker. Il 28enne del gruppo dei cosiddetti “ragazzi di Toiano” è ritenuto l’autore di un furto al comune di Pozzuoli e di una rapina ai danni di un supermercato del rione. Nei suoi confronti i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pozzuoli, diretti dal luogotenente Vincenzo Davide e dal capitano Elio Norino, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Procura, in quanto ritenuto responsabile di una rapina e di un furto.

INCASTRATO DA CASCO E MOZZICONE – I militari dell’arma hanno identificato Umberto Reazione grazie alla comparazione di materiale biologico rilevato durante i sopralluoghi dai carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Napoli in un casco e in un mozzicone di sigaretta, tracce biologiche che grazie a comparazione effettuata dal RIS di Roma hanno dato un nome e cognome al rapinatore/ladro. Si tratta di una rapina a mano armata consumata il 17 settembre 2014 in un minimarket di Pozzuoli in via Marco Aurelio, nel Rione Toiano, durante la quale, con la minaccia di una pistola e dopo aver immobilizzato la cassiera Umberto Reazione si era impossessato di 200 euro. Il rapinatore alla reazione del proprietario accorso in difesa della cassiera, gli aveva lanciato in faccia il suo casco.

COLPO AL COMUNE DI POZZUOLI – Inoltre è emerso il coinvolgimento di Reazione nel furto di 7 personal computer, 8 monitor e vario materiale informatico, reato consumato mediante l’effrazione di una porta finestra dagli uffici del comune di Pozzuoli, furto che era stato perpetrato il 19 settembre 2014. A “fregare” Umberto Reazione, in quel caso, fu un mozzicone di sigaretta lasciato sul pavimento. Il provvedimento restrittivo è stato notificato nel centro penitenziario di Secondigliano dove l’uomo era rinchiuso per altro reato.