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Rione Terra, lavoratori ricevuti dal Vescovo «Non me l’aspettavo. Sono dispiaciuto per voi e per la città»

Rione Terra, lavoratori ricevuti dal Vescovo «Non me l’aspettavo. Sono dispiaciuto per voi e per la città»
  • Pubblicato14 Gennaio 2012
Il vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella

POZZUOLI –  Rione Terra chiuso, istituzioni ferme e loro, 110 lavoratori da 16 giorni vivono una profonda sensazione di angoscia dettata dall’impotenza e dal tempo che scorre inesorabile verso Aprile, termine della cassa integrazione. Ma allo sconforto si oppone ancora la speranza, alla quale si sono aggrappati attraverso la “fede”: così ieri hanno chiesto ed ottenuto un incontro con Monsignor Gennaro Pascarella Vescovo della Diocesi di Pozzuoli che così come fecero lo scorso 22 giugno. Da quel giorno sono trascorsi oltre sei mesi, ma nulla è cambiato. Allora incombeva il pericolo di chiusura del cantiere, quello che oggi purtroppo è diventato realtà.

LE PAROLE DEL VESCOVO –  «Siamo stati ricevuti in cinque ieri mattina da sua Eccellenza – racconta Vincenzo Scuteri, lavoratore RSU rappresentante Fillea-Cgil – e lui si è dimostrato estremamente deluso per quanto successo. Ha detto che non si aspettava un epilogo del genere, nonostante anche lui avrebbe avuto delle rassicurazioni e delle garanzie che nel corso dei mesi sono state poi disattese». Il Vescovo, che 6 mesi fa confermò le indiscrezioni secondo le quali la visita del Papa a Pozzuoli era saltata per la mancata conclusione dei lavori al Rione Terra, secondo quanto raccontato dai lavoratori a margine dell’incontro avvenuto nella residenza del Villaggio del Fanciullo a Pozzuoli si sarebbe detto dispiaciuto per il mancato completamento della Cattedrale e del blocco dei lavori all’antica rocca che egli stesso avrebbe definito “un dramma per i lavoratori e la cittadinanza”.  «Il Vescovo – spiega ancora Scuteri – ci ha anticipato che scriverà una lettera al Presidente della Regione Campania Caldoro per chiedere un incontro sul tema».

Chiusi gli accessi al cantiere del Rione Terra

UNA SITUAZIONE DRAMMATICA –  L’attività lavorativa per 60 operai del “Consorzio Fi.Pa” (Fiore-Pacifico) e circa 50 della “Igeca SPA” si è conclusa definitivamente lo scorso 30 dicembre. Dopo che il 18 ottobre giorno dell’incontro in Regione erano giunte  rassicurazioni su un piano di ripresa dei lavori mai attuato. La fumata bianca giunse dopo un incontro nella sala Giunta della Regione Campania a Palazzo “Santa Lucia” alla quale presero parte l’assessore al Lavoro Severino Nappi nella qualità di coordinatore della Cabina di Regia per la gestione delle crisi e dei processi di sviluppo della Regione, l’assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza, l’allora sindaco di Pozzuoli Agostino Magliulo, i rappresentanti del Consorzio Rione Terra Sergio Fiore, presidente, e Oreste Cardillo e i rappresentanti sindacali. Nell’occasione il concessionario delle opere, anche per conto delle altre imprese addette alle attività, s’impegnò a revocare la procedura di licenziamento collettivo impegnandosi ad avanzare richiesta di cassa integrazione ordinaria per 13 settimane prorogabili, fino ad un massimo di 52 settimane ove necessario. In questo lasso di tempo  tutti i lavoratori sarebbero poi stati reintegrati fino ad entrare a pieno regime entro il termine massimo di 52 settimane. Nel frattempo la Regione Campania avrebbe dovuto convocare  un tavolo tecnico col Comune di Pozzuoli, il concessionario e gli altri enti interessati al fine di individuare le opere da farsi. Ma da allora nulla di tutto ciò è avvenuto e i lavoratori lo scorso 30 dicembre si sono ritrovati i cancelli del cantiere chiusi.

GENNARO DEL GIUDICE
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