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QUARTO/ Villa del boss al Comune: “Per amore della verità, ecco come sono andate le cose”

QUARTO/ Villa del boss al Comune: “Per amore della verità, ecco come sono andate le cose”
  • Pubblicato16 Ottobre 2016

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QUARTO – Dopo quanto annunciato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale, circa le ville del boss pentito Roberto Perrone assegnate definitivamente al Comune a fini sociali, l’ex assessore alla Legalità Francesco Pisano – nel frattempo nominato sub-commissario dei Verdi a Quarto – tiene a precisare che il tutto è anche un po’ merito suo:

“UNA MEZZA VITTORIA” – «Per amore della verità ricordo che le procedure sono state avviate sia dei Commissari Prefettizi sia dal sottoscritto quando era assessore alla legalità. Con il consigliere Vincenzo Di Pinto partecipammo alla prima riunione organizzativa che si tenne, qualche mese fa, presso la Prefettura di Napoli per pianificare l’operazione concretizzatasi in questi giorni. È sicuramente un bel risultato, ma devo dire – a mio modesto pare, da anni impegnato nell’educazione alla legalità – che, per ora, è una mezza vittoria. Sarà piena, totale quando le 3 lussuose ville site in via Campana nella zona di Monteleone (al confine con Marano) saranno nella disponibilità del patrimonio comunale di Quarto e, poi, affidate per la gestione ad associazioni».

CAMBIO DI MENTALITÀ – Dopo aver spiegato con dovizia di particolari tutti i “passaggi” avvenuti negli anni passati per arrivare a tale risultato, Pisano aggiunge: «Sulla scia di quanto già fatto, auspico che l’attuale amministrazione dirami, quanto prima, l’avviso pubblico per affidare il bene ai soggetti previsti dalla normativa vigente. Auspico, inoltre, che a Quarto vi sia un “profondo” cambiamento di mentalità su questi argomenti ed i cittadini siano liberati dalla paura. “Roberto Perrone era il padrone di questa villa” dire ed ascoltare, oggi, queste frasi, pronunciate ad alta voce dai giovani e non, significa potersi rendere conto di quanta strada sia stata fatta. Anni fa nessuno si sarebbe immaginato che qualcuno le potesse pronunciare. La vittoria piena sarà il giorno in cui si potrà affermare “dal bene confiscato al bene comune”.