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QUARTO/ La villa del boss sarà destinata a “fini sociali”

QUARTO/ La villa del boss sarà destinata a “fini sociali”
  • Pubblicato20 Aprile 2015

di Alessandro Napolitano

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L’esterno della villa di Perrone, tra Quarto e Marano

QUARTO – Quella che fino a non molto tempo fa era la residenza dell’uomo più importante del clan per gli affari di Quarto potrebbe presto diventare tutt’altra cosa. E’ la villa di Roberto Perrone, condannato martedì scorso a 16 anni di carcere. L’uomo che una volta era uno dei capi del clan Polverino aveva già perso la sua sontuosa casa, posta tra Quarto e Marano, finita sotto confisca e poi “gestita” a livello statale dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

UN CENTRO PER ANZIANI? – Ma ora potrebbe arrivare la possibilità di destinarla a fini sociali. Il Comune ha infatti manifestato il suo interesse alla precisa richiesta dell’agenzia all’acquisizione ed utilizzazione dell’immobile. Due piani, un ampio cortile, rifiniture di prima qualità. La villa di Roberto Perrone, dunque, potrebbe diventare un centro per anziani, una ludoteca o anche un centro studi. Tutto dipenderà da come via De Nicola intenderà “muoversi”. Facendo partire, dopo che l’intero iter si sia concluso, un bando di gara per la gestione della struttura entro i prossimi mesi.

A SETTEMBRE NON ERA “PIACIUTA” – Non era andata così al termine di un primo sopralluogo effettuato dai tecnici comunali, lo scorso settembre. Il Comune non manifestò alcun interesse, per motivi ancora non chiari. Forse legati proprio alla destinazione: un immobile non adatto ad ospitare uffici pubblici. Ma dopo qualcosa è cambiato. In una nota del primo aprile scorso si leggeva della compatibilità della villa ad essere trasformata in una struttura a fini sociali. Lo stesso 14 aprile e dunque proprio in concomitanza con la pesante condanna inflitta a Perrone, dal Comune è arrivato poi l’ok definitivo.

ANCHE AI LONGOBARDI-BENEDUCE – Più avanzato, invece, l’iter per quanto riguarda un’altra abitazione “eccellente”, quella una volta appartenente a Salvatore Cerrone, elemento di spicco dell’ala quartese del clan Longobardi-Beneduce, noti come “quelli del Bivio”. Qui la procedura è già a buon punto e a mancare è il solo bando del Comune.