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QUARTO/ Il Pd chiama alla carica i suoi iscritti per la scelta del candidato sindaco

QUARTO/ Il Pd chiama alla carica i suoi iscritti per la scelta del candidato sindaco
  • Pubblicato28 Gennaio 2015

di Alessandro Napolitano

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Parte la corsa al voto

QUARTO – Così come anticipato nei giorni scorsi, il Pd si prepara all’assemblea degli iscritti. Una “chiamata” dei militanti del partito volta alla scelta del candidato sindaco alle prossime amministrative. E soprattutto la via alternativa alle elezioni primarie, strumento che la segreteria cittadina dei democratici vorrebbe evitare. In quanto potrebbero «rompere gravemente l’opportunità storica del progetto ambizioso del Pd di cambiare radicalmente Quarto insieme alle forze migliori della città», vale a dire i futuri alleati: Sel, Udc, Quarto Puntozero, Valori e Diritti e Centro Democratico.

IL VOTO – L’assemblea degli iscritti si svolgerà dal 7 al 9 febbraio prossimi secondo questo calendario: il 7, dalle ore 15,30 alle ore 16,45 con la presentazione e discussione del documento politico. Lo stesso 7 febbraio, dalle 17 alle ore 20,30 si svolgeranno le prime operazioni di voto. Il giorno 8 dalle ore 9.30 alle ore 20,30 seconda sessione di voto di voto. Infine, il 9 febbraio, la comunicazione del risultato. Un risultato che dovrà tener conto della maggioranza necessaria affinché il documento politico venga approvato, e dunque dei tre quinti dei tesserati.

A CACCIA DEI  330 “Sì” – A conti fatti servirebbero i “sì” di almeno 330 iscritti al partito. Il nome da scegliere è oramai noto da tempo. Ed è quello dell’attuale segretario cittadino dei democratici, Francesco Dinacci. A vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni di voto ci sarà l’opposizione interna al Pd, quella “capitanata” dall’ex membro della segreteria, Antonio Granato che le primarie le ha sempre volute e che promette: «Eviteremo possa verificarsi un altro caso come quello di Genova». Chiaro il riferimento alle elezioni svoltesi nel capoluogo ligure tra Raffaella Paita e Sergio Cofferati, finite tra non poche polemiche per “strane presenze” ai seggi, soprattutto stranieri. Ma nel caso quartese gli iscritti al partito hanno un nome ed un cognome. Impossibile “infiltrarsi”, dunque.