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QUARTO/ Capuozzo e la “pietra tombale” sull’esecutivo: le ragioni dell’azzeramento

QUARTO/ Capuozzo e la “pietra tombale” sull’esecutivo: le ragioni dell’azzeramento
  • Pubblicato6 Dicembre 2017

QUARTO – «Si è perso troppo tempo. Bisognava chiudere la questione con una decisione tombale». Il sindaco Rosa Capuozzo spiega così la sua decisione di azzerare la giunta, ritirando le deleghe a tutti gli assessori. Una scelta arrivata dopo oltre due mesi dall’apertura della crisi culminata con le dimissioni degli assessori al Bilancio e all’Urbanistica. Deleghe, poi, mai più consegnate nelle mani di alcun altro assessore.

DUE MESI DI INUTILE ATTESA – Nel frattempo, sono andate avanti lunghe quanto infruttuose trattative tra il sindaco e le parti della maggioranza più recalcitranti, ad iniziare da quelle con Gabriele Di Criscio, sponsor politico dei due assessori andati via lo scorso 10 ottobre e mai sostituiti. Inutile per evitare l’azzeramento dell’esecutivo si è dimostrata la “mossa” di fare entrare in maggioranza due consiglieri – Antonio Brescia e Francesco Passaro – fino a quel momento fortemente critici nei confronti dell’amministrazione. Avevano portato “in dote” anche un assessore – Arturo Carandente Sicco, con delega agli Affari Legali – che di fatto ha lavorato meno di un mese.

“SI E’ PERSO TROPPO TEMPO” – Eppure,  lo stesso sindaco sottolinea come alla base del mancato raggiungimento della quadra non ci sia una questione di “numeri”: «Non è una questione di deleghe, ma di competenze e persone legate ai progetti che stiamo portando avanti. Ora è arrivato il momento di mettere un punto e ricominciare daccapo perché si è perso troppo tempo. Bisognava chiudere la questione con una decisione tombale. Ci sono davanti importanti scadenze».

“DECISIONE TARDIVA” – Di tutt’altro tenore il giudizio dell’unico esponente di opposizione rimasto in consiglio comunale, Vincenzo Di Pinto: «E’ una decisione tardiva ed inutile. Sa di accanimento terapeutico, che servirà solo ad andare avanti qualche altro mese tra accordi e inciuci vari».