Close
Primo Piano

POZZUOLI/ Vicienzo a mare, battaglia legale infinita: ora tocca al Consiglio di Stato

POZZUOLI/ Vicienzo a mare, battaglia legale infinita: ora tocca al Consiglio di Stato
  • Pubblicato9 Febbraio 2017
La struttura nota come l'ex "Vicienzo a 'mmare"
La struttura nota come l’ex “Vicienzo a ‘mmare”

POZZUOLI – Continua la battaglia legale tra i proprietari dell’ex Vicienzo a Mare ed il Comune riguardante l’abbattimento dell’opera ritenuta abusiva dall’ente locale. Dopo l’ordinanza emanata dalla Sesta sezione del Tar Campania che dava ragione a via Tito Livio e dunque apriva la strada alla demolizione del manufatto, i legali dei proprietari hanno  promosso appello al Consiglio di Stato.

35 ANNI DI CARTE BOLLATE – Dunque, ancora un nuovo capitolo della vicenda che affonda le radici nel lontano 1982. Ben 35 anni fa fu concessa quella che all’epoca veniva chiamata concessione edilizia (oggi permesso a costruire) Ma a mancare sarebbe stata la relativa autorizzazione paesaggistica, atto indispensabile al perfezionamento dell’iter. Questa la tesi sostenuta dal Comune di Pozzuoli che, tra l’altro, contesta anche una difformità tra quanto autorizzato e quanto invece realizzato.

Vicienz a mmare 1IL PARERE DELLA SOPRINTENDENZA – Inoltre, nel 2013, così si espresse la Soprintendenza: «Il complesso è stato interessato da lavori edili abusivi non supportati da richieste di condono edilizio ai sensi delle vigenti leggi in materia e che l’unica opzione concretamente percorribile, in ragione del tempo trascorso e la fine di consentire una effettiva e compiuta riqualificazione del tratto di litorale interessato, è quella di disporre la demolizione». Indispensabile, secondo l’ente, l’abbattimento dell’opera per far sì che vengano completati i progetti sul lungomare previsti dal Piu Europa. Lo scorso agosto, l’ente ordinò ai proprietari la demolizione entro 90 giorni. Se questa non fosse stata effettuata, ci avrebbe pensato lo stesso Comune dopo l’acquisizione dell’opera a titolo gratuito. E per proprietari era prevista una salatissima ammenda, pari a 20mila euro.

SOLUZIONE ALTERNATIVA ALL’ABBATTIMENTO – Secondo i legali dei proprietari, tra i quali l’avvocato Giovanni Basile, la vicenda potrebbe chiudersi senza alcun abbattimento: quello che oggi è un enorme scheletro di cemento potrebbe diventare finalmente una struttura ricettiva. Tre mesi fa il primo round andò decisamente a favore di via Tito Livio, ma come visto, ora bisognerà attendere la decisione dei magistrati del Consiglio di Stato.