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POZZUOLI/ Una fiaccolata per dire “no” ai rifiuti tossici

POZZUOLI/ Una fiaccolata per dire “no” ai rifiuti tossici
  • Pubblicato20 Settembre 2013
La fiaccolata per dire "No" ai rifiuti tossici

POZZUOLI – Anche Pozzuoli scende in strada per accendere i riflettori sul gravissimo problema dei rifiuti tossici che avvelenano la terra flegrea e in generale tutta la Campania. Una terra malata su cui crescono frutti e verdure che ogni giorno vanno ad arricchire le tavole degli abitanti. A sensibilizzare cittadini e istituzioni una fiaccolata partirà alle ore 20 dal piazzale della villetta del Carmine per percorrere via Carlo Rosini, corso Matteotti, lungomare pertini e terminare alla stazione della Cumana dei Gerolomini.

RIFIUTI TOSSICI – Alta l’attenzione, in questi ultimi tempi, soprattutto in seguito alle drammatiche dichiarazioni fatte dal pentito, ex boss, Carmine Schiavone, sul fatto che sarebbero sepolti una gran quantità di rifiuti tossici da Baia Domitia fino a Pozzuoli.  Tutela del territorio e prevenzione sanitaria sono al centro degli obiettivi delle due associazioni organizzatrici della fiaccolata: “Osservatorio per la tutela dell’Ambiente e della salute” e “Acli Dicearchia”. «Non voltiamoci dall’altra parte, non pensiamo come al solito “c’è chi lo fa per me”. – scrivono in una nota – Ciascuno si senta membro attivo di questa comunità e apporti con la sua preziosa presenza un valore aggiunto all’iniziativa».

PREVENIRE CON IL BIOSCANNER – All’iniziativa hanno aderito le scuole, i parroci ele Associazioni del territorio. Invitati il Vescovo, Gennaro Pascarella e il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. La fiaccolata intende perseguire  un progetto di speranza per le nuove generazioni anche attraverso il bioscanner, scoperta del fisico Clarbruno Vedruccio. Acli e Osservatorio, con una raccolta fondi, hanno acquistato il bioscanner e, con la disponibilità di alcuni medici volontari,  organizzeranno incontri, a partire dalle scuole, con l’obiettivo di realizzare prevenzione sanitaria. «È questa la prima risposta  – concludono le associazioni – che si vuole dare ai criminali ed ai collusi che per sporchi affari hanno provocato disastro ambientale ed epidemia oncologica. Le Istituzioni , a loro volta,  accertino la verità, individuino i responsabili ed avviino progetti di bonifica».

VIOLETTA LUONGO