POZZUOLI/ “Un regalo di Natale per gli amici del clan”, in manette uomo dei Longobardi-Beneduce
di Alessandro Napolitano
POZZUOLI – Ad incastrarlo la più “classica” delle richieste estorsive: il regalo di Natale per gli amici del clan. Vittima un meccanico di Licola, dal quale Gustavo Troise, 38enne ritenuto affiliato al clan Longobardi-Beneduce, aveva già ottenuto una prima “rata”: 1500 euro. I restanti soldi, altri 3500 euro, sarebbero stati consegnati in questi giorni. Ed invece è scattato il provvedimento di fermo per l’uomo, ora rinchiuso nel carcere di Secondigliano.
C’E’ ANCHE “FACCIA ABBUFFATA” Assieme al 38enne, risulta coinvolto nella stessa estorsione un altro elemento apicale del clan flegreo, Nicola Palumbo, conosciuto come “Faccia abbuffata”. Anch’egli in carcere dallo scorso 23 dicembre, accusato di aver imposto il pizzo ad una coppia assegnataria di un alloggio popolare. Sono stati i carabinieri della compagnia di Pozzuoli ad ammanettare Gustavo Troise. Secondo quanto ricostruito dai militari guidati dal comandante Elio Norino, la vittima dell’estorsione avrebbe dovuto versare ben 5mila euro.
REGALO DI NATALE In più tranche, la prima a dicembre. Cosa che è avvenuta regolarmente, con il pagamento dei primi 1500 euro. Un versamento avvenuto mentre il clan subiva un durissimo colpo, con l’arresto di Palumbo. Il quale era uscito dal carcere nel gennaio del 2013, dopo aver scontato 10 anni di reclusione ed arrestato nell’ambito delle indagini sulle estorsioni al mercato ittico di Pozzuoli del 2003. La stessa indagine che avrebbe portato in cella anche il boss Gennaro Longobardi. Il meccanico, che ha la propria officina a Licola, si sarebbe liberato degli estorsori solamente pagando l’intera somma. Ma non si esclude un ritorno degli uomini del clan nell’immediato futuro, per far sentire la propria voce in occasione delle altre due classiche scadenze: Pasqua e ferragosto.
