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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Tra i “fantasmi” del Multipiano c’è chi racconta in lacrime: «Vittime di un sistema»

POZZUOLI/ Tra i “fantasmi” del Multipiano c’è chi racconta in lacrime: «Vittime di un sistema»
  • Pubblicato12 Aprile 2018

POZZUOLI – Si commuove un dipendente del parcheggio Multipiano mentre racconta cosa accadeva in quella bestia di cemento armato che per anni, a causa di innumerevoli intoppi burocratici, ha tardato ad aprire. Parla dei dieci colleghi diventati “fantasmi”, quasi sempre assenti ma ufficialmente “presenti”. Parla di “sistema”, “costrizioni” e scoppia in lacrime quando fa il nome di uno dei 10 arrestati che definisce una “vittima” «Lui non c’entra niente, lo costringevano, lo hanno incastrato. E’ un sistema questo, è una vergogna».

I COLLEGHI – Poche ore dopo la notizia degli arresti il personale del primo turno è al completo. Dalle 8 del mattino il parcheggio è aperto e tutti sono ai soliti posti, tra l’ingresso e le due stanze di controllo. C’è chi addirittura scherza, mostra ai colleghi il proprio badge «Ecco, lo tengo io, non l’ho dato a nessuno». Il responsabile del parcheggio Multipiano, Claudio Terracciano, è subentrato a uno degli arrestati a fine settembre del 2016, ironia della sorte quasi in concomitanza con le indagini avviate dai carabinieri della stazione di Licola nel 2015 con l’allora maresciallo Pietro De Stasio e portate a termine dal collega Antonio Spiridone.  «Non sapevamo nulla, stamattina abbiamo appreso da voi giornalisti degli arresti. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Ora ovviamente chiederemo altre unità al comune per sopperire a queste mancanze. Dal mio arrivo il parcheggio ha ottenuto buoni risultati che sono stati riconosciuti anche dal comune di Pozzuoli.»

LA TRUFFA – L’illegalità, il mancato rispetto delle regole avevano trovato terreno fertile all’interno di quel parcheggio dove notte e giorno si alternavano circa 20 lavoratori su tre turni. Quasi la metà erano ormai “fantasmi” tra chi timbrava e andava via e chi, addirittura, non si muoveva nemmeno da casa. Una truffa da centinaia di migliaia di euro calcolando che gli stipendi dei comunali, con le ore notturne di straordinario, superano anche a 1.500 euro, mentre quelli degli LSU sfiorano gli 800-900 euro. Soldi che un giorno i furbetti, in caso di condanna, dovranno restituire al comune di Pozzuoli.