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POZZUOLI/ Tra degrado e rifiuti scoperta la tomba del patriota Morelli – LE FOTO

POZZUOLI/ Tra degrado e rifiuti scoperta la tomba del patriota Morelli – LE FOTO
  • Pubblicato9 Marzo 2014

 di Violetta Luongo

Il patriota Salvatore Morelli (foto Wikipedia)

POZZUOLI – Sorpresa mista a vergogna fu quella provata da Vincenzo Adinolfi, appassionato di storia puteolana, quando scoprì nel cimitero di Pozzuoli, celata tra erbacce, rifiuti e urina di gatti, la tomba dello storico patriota Salvatore Morelli. Sepolto tra i Capomazza e i Pagliuca, Morelli visse gli ultimi suoi anni a via Carlo Rosini 5, morì povero a 56 anni. «Era reputato un visionario, si burlavano di lui per le sue idee progressiste – racconta con veemenza Adinolfi – e per il suo impegno diretto all’emancipazione femminile anticipando di 120 anni numerose leggi a favore della parità dei sessi».

LA STORIA DI UN PATRIOTA – Pugliese, studiò giurisprudenza a Napoli ma nel 1851, accusato di cospirazione, venne tradotto nel castello di Ischia, prigione per i detenuti politici, dove subì una falsa fucilazione, venne torturato e vide i suoi libri bruciati. Terminò il primo lungo periodo di prigionia sull’isola di Ventotene. Qui esaltò la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane a Sapri. Cadde, quindi, ancora una volta nelle maglie della giustizia borbonica. A Ventotene salvò tre bambini dall’annegamento e per questo ricevette la grazia, che però rifiutò passandola ad un altro detenuto, padre di numerosi figli. Fu proprio il carcere a causargli numerose malattie, per la sua salute cagionevole si trasferì a Pozzuoli, sperando che l’aria salubre flegrea potesse giovarlo. Fino al 1880, anno della sua morte, fu deputato nel collegio di Sessa Aurunca.

Il ricordo di Morelli al cimitero di Pozzuoli

UNA VERGOGNA PER LA CITTA’- «Una mia cugina americana mi parlò di Morelli, non ne sapevo nulla, ho cominciato a studiare la sua storia, le sue origini – continua Adinolfi – mi appassionai tanto alla sua vita e alle sue idee progressiste, poi spulciando tra i registri del cimitero del 1880 trovai la sua tomba. E’ caduta una cortina di oblio su questo personaggio, ovunque è molto noto mentre qui è uno sconosciuto destinato a riposare tra i rifiuti. Quando trovai la sua tomba fui molto soddisfatto ma provai una profonda vergogna, i gatti urinavano sulla sua lapide, non c’era né il nome né una foto ed era completamente coperto da erbacce e rifiuti».

DOPO SECOLI POZZUOLI GLI RENDE OMAGGIO – Morì in miseria nella camera di una piccola locanda di Pozzuoli. Le emancipatrici americane scrissero che era morto il più grande difensore dei diritti delle donne nel mondo. E ora, proprio nella Giornata delle Donne, dopo secoli Pozzuoli gli rende omaggio con un momento di ricordo e riflessione, organizzato dalle sigle sindacali Uil, Cisl e Cgil, alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità Teresa Stellato, della commissione Pari Opportunità e del presidente del Consiglio Enrico Russo, si è svolto davanti al cimitero un piccolo corteo. Garofani rossi e una corona di alloro sono stati deposti su una tomba per troppo tempo abbandonata e dimenticata.

LE FOTO

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