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POZZUOLI/ Soldi per entrare in Finanza: Del Giudice prima parla di complotto poi chiede scusa al Sindaco

POZZUOLI/ Soldi per entrare in Finanza: Del Giudice prima parla di complotto poi chiede scusa al Sindaco
  • Pubblicato30 Maggio 2014

di Gennaro Del Giudice

Del Giudice insieme all'inviato de "Le Iene" Pelazza
Del Giudice insieme all’inviato de “Le Iene” Pelazza

POZZUOLI – Prosegue la “telenovela-Del Giudice”. Dopo il filmato mandato in onda mercoledì scorso da “Le Iene” il consigliere comunale del PD scrive al sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia “scusandosi” per aver paventato un complotto da parte di soggetti legati all’Amministrazione comunale nei suoi confronti. Parole pronunciate dall’ex finanziere in una sala del suo ristorante mentre la troupe televisiva di nascosto riprendeva il suo volto e registrava le sue parole. “Faccio seguito al messaggio telefonico inviatole la notte dello scorso 28 maggio, – scrive Del Giudice – all’esito del video trasmesso da Le Iene, per manifestarle anche in forma pubblica il mio dispiacere per le in improvvide ed inopportune dichiarazioni che ho esternato al giornalista Pelazza, paventando un possibile quanto improbabile coinvolgimento di soggetti legati all’Amministrazione nella determinazione della vicenda che mi sta interessando. Ipotesi alla quale , posso assicurarle, non credo affatto”.

 

Pelazza mostra il video a sindaco e consiglieri
Pelazza mostra il video a sindaco e consiglieri

LE ACCUSE DI COMPLOTTO – Un dietrofront arrivato in mattinata dopo che sabato scorso Del Giudice aveva detto allo Pelazza: «Penso che sia qualcosa di più grosso sotto. Qualcuno che ha dato dei soldi a questo per dire queste cose. Perché te lo dico io, ha preso dei soldi per dire quelle parole. Ultimamente ho rotto i coglioni politicamente a tutti. Vatti a vedere i miei trascorsi, gli ultimi trascorsi da consigliere, vai a vedere come ho rotto il cazzo ai vigili urbani. Vai a vedere tutte queste cose e forse te ne fai una ragione».  Parole che il consigliere comunale, eletto nelle file del Partito Democratico dell’allora segretario oggi sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, ha pronunciato al durante la seconda irruzione de “Le Iene” in città. Dunque, secondo Del Giudice, qualcuno aveva pagato il suo ex collaboratore Luigi Cavaliere per farlo finire nei guai.

 

Le Iene al ristorante di Ciro Del Giudice
Le Iene al ristorante di Ciro Del Giudice

IL VIDEO CHE LO ACCUSA – Cavaliere è l’uomo ripreso mentre espone a mamma e figlio disoccupato (ganci de “Le Iene”) tariffe e modalità per diventare finanziere semplice o maresciallo delle Fiamme Gialle dietro pagamento di somme di 25mila e 50mila euro. Sabato scorso Pelazza, prima di raccogliere lo sfogo di Del Giudice, gli aveva mostrato il video incriminato durante il quale il consigliere del PD diceva al giovane: «Nel momento in cui tu ti arruolerai tu torni qua, e se hai velleità di continuare a fare qualcosa di importante, definitivo, che può essere la Guardia di Finanza. Qua devi parlare di Guardia di Finanza. Ok? Uscirà il concorso in Finanza. E qua ti sistemi per tutta la vita non per un anno o tre anni, ok?» Video di fronte al quale Del Giudice rispondeva «Ma sono stato equivocato» affermando di essere stato vittima della “macchina del fango”. Poi il dietrofront e la lettera inviata questa mattina al sindaco di Pozzuoli che poche ore dopo l’irruzione di Pelazza in consiglio comunale chiese le dimissioni ricevendo in risposta un’autosospensione da tutte le attività istituzionali.

 

LA LETTERA“Faccio seguito al messaggio telefonico inviatoLe la notte dello scorso 28 maggio, all’esito del video trasmesso da LE IENE, in onda sulle reti Mediaset, per manifestarLe anche in forma pubblica il mio dispiacere per le in improvvide ed inopportune dichiarazioni che ho esternato al giornalista Pelazza, paventando un possibile quanto improbabile coinvolgimento di soggetti legati all’Amministrazione nella determinazione della vicenda che mi sta interessando. Ipotesi alla quale , posso assicurarLe, non credo affatto

Non era mia intenzione gettare alcun discredito sull’Amministrazione e sulla Sua persona. La mia buona fede è stata, purtroppo, tradita dal sig. Pelazza, al quale avevo esplicitamente riferito di non voler rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale, e che, pertanto, mi aveva assicurato che il nostro incontro non sarebbe stato ripreso da alcuna telecamera. Ebbene, la incalzante pressione che costui ha avuto modo di esercitare su di me ha fatto si che pronunciassi quelle false e sconsiderate affermazioni.

Sono molto provato da questa vicenda e, negli ultimi giorni, mi sono rifugiato nell’affetto dei miei cari per cercare di ritrovare la giusta lucidità e serenità per poter affrontare il periodo più buio della mia vita, cercando di raccogliere le necessarie energie per dimostrare nelle sedi opportune la mia completa estraneità ai fatti che mi vengono addebitati. Col rinnovarLe, pubblicamente, le mie più sentite scuse, anche come rappresentate dell’Amministrazione e della città tutta, Le porgo cordiali saluti”