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POZZUOLI/ Si ai bagni a Lucrino e Arco Felice, ecco i dati dell’Arpac

POZZUOLI/ Si ai bagni a Lucrino e Arco Felice, ecco i dati dell’Arpac
  • Pubblicato28 Maggio 2016

Nuovi dati arpacPOZZUOLI – Dopo il divieto di balneazione imposto dal Sindaco di Pozzuoli il 20 Maggio, in seguito al superamento dei valori limite dei batteri fecali rilevati dalle analisi Arpac con prelievo del 17 Maggio, è arrivata ieri la nuova ordinanza (n° 47 del 27 Maggio) che ne dispone la revoca (anche se non ancora pubblicata sull’albo pretorio del Comune). Il mare tra Arco Felice e Lucrino ritorna balneabile.

I NUOVI DATI ARPAC – Le nuove analisi Arpac, relative ai prelievi del 25 Maggio, registrano un rientro dei valori di escherichia coli ed enterococchi intestinali ben al di sotto di quelli limite.

Nuovo ArpacCOSA E’ SUCCESSO? – Il mare della costa di Lucrino è di qualità “eccellente” secondo le classificazioni Arpac. Ciò significa che le analisi effettuate negli ultimi quattro anni hanno quasi sempre dato valori sotto soglia. E’ evidente che, tra le analisi di Aprile e quelle del 25 Maggio, deve essere accaduto un evento che ha modificato la qualità dell’acqua. In un post su Facebook il Sindaco Figliolia fa riferimento ad “un evento casuale legato alle mareggiate e alle condizioni climatiche verificatesi nelle ore immediatamente precedenti ai prelievi dell’Arpac.” C’è da aspettarsi quindi che le future analisi, che per legge devono avvenire almeno una volta al mese durante la stagione balneare, confermino ulteriormente la bontà del mare, a meno di altri “eventi casuali”.

PRECISAZIONI (DAL SITO ARPA ABRUZZO) – “La normativa che disciplina la materia della balneazione delle acque è di tipo squisitamente sanitario piuttosto che ambientale. Ne deriva che quando sulla base delle analisi condotte per la balneazione riscontriamo dati positivi relativi a un’area di mare, di lago o a un tratto di fiume, non è comunque corretto dire che il mare, il lago o il fiume “stanno bene”, che “sono puliti” (si potrebbe pensare, addirittura, “puliti da qualsiasi inquinante”, come lascerebbe intendere l’assegnazione delle cosiddette “bandiere blu”): questi giudizi positivi consentono semplicemente di affermare che lì è igienicamente sicuro fare il bagno. La legge della balneazione non si occupa della condizione ecologica complessiva del mare, ma tratta il mare come se fosse una piscina. Per determinare lo stato di salute complessivo del mare (o di un lago o di un tratto di fiume) sono richieste indagini ben più complesse e che poco hanno a che fare con la balneazione. Anzi, potrebbero verificarsi situazioni paradossali: se in una zona di mare si spargessero potenti disinfettanti come l’ipoclorito di sodio, i risultati delle analisi per la balneazione fornirebbero risultati buonissimi perché sono eliminati i batteri fecali, ma avremmo ucciso anche tutte le forme di vita dell’ambiente irrorato. In questo caso il massimo della desiderabilità per la balneazione corrisponderebbe al massimo della negatività ecologica o addirittura al disastro ambientale.”