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POZZUOLI/ Roghi e discariche, mancano catasto incendi e registro rifiuti abbandonati

POZZUOLI/ Roghi e discariche, mancano catasto incendi e registro rifiuti abbandonati
  • Pubblicato12 Agosto 2017

POZZUOLI – Grazie ad un’interrogazione presentata congiuntamente dal Movimento 5 Stelle e la civica “Pozzuoli ORA”, nella seduta del Consiglio Comunale di ieri si è fatta un po’ di chiarezza sulla situazione “roghi e rifiuti” in città. Particolare preoccupazione aveva destato nelle scorse settimane l’incendio che a Monterusciello, in via Brancati/Vittorini, aveva portato alla luce una vera e propria discarica di rifiuti pericolosi e non, denunciata più volte da Cronaca Flegrea. Il Sindaco Figliolia ha rassicurato tutti elencando le azioni messe in campo dall’Amministrazione per salvaguardare la salute dei cittadini e tutelare l’ambiente. L’area interessata dai roghi è stata infatti delimitata e messa in sicurezza con l’utilizzo di appositi teloni; è stata fatta la caratterizzazione dei rifiuti bruciati, dalla quale è emersa anche la presenza di eternit, e si sta provvedendo alla rimozione degli stessi a cui seguirà un’operazione di bonifica dei suoli. E’ stato chiesto anche un intervento dell’Arpac per monitorare la qualità dell’aria che purtroppo però non è ancora avvenuto.

MANCANO CATASTO INCENDI E REGISTRO RIFIUTI ABBANDONATI – Il Comune di Pozzuoli, ad oggi, non ha ancora adempiuto all’obbligo di legge di censire, tramite apposito catasto, i terreni percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio. Alla Delibera di Giunta di due anni fa che disponeva l’istituzione del Catasto, non sono seguite tutte le azioni necessarie a completare l’iter. Secondo quanto dichiarato dal Sindaco entro alcune settimane la Protezione Civile Comunale provvederà a “colmare il vuoto”. La redazione del Catasto Incendi ed il suo costante aggiornamento sono azioni molto importanti da attuare per la salvaguardia del territorio. Sulle aree interessate dai roghi, infatti, devono essere imposti una serie di vincoli sul futuro utilizzo delle stesse così da scoraggiare piromani intenzionati a speculazioni edilizie.

Un esempio di catasto incendi di cui è dotata la città di Fano

“TERRA BRUCIATA” – La legge prevede che: i terreni percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni, è comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente; sia vietata per dieci anni la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l’incendio, la relativa autorizzazione; siano vietate per cinque anni le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo casi particolari che richiedono autorizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Regione. E’ evidente che senza un catasto aggiornato tutto ciò non è attuabile. Il Comune non dispone al momento di un Registro delle aree con rifiuti abbandonati.

MAGGIORE ATTENZIONE ALL’AMBIENTE – A conclusione della risposta all’interrogazione, il Sindaco Figliolia si è impegnato ad inasprire le azioni di contrasto ai reati ambientali, che negli ultimi tempi sono diventati sempre più numerosi. Una “lotta” che sarà portata avanti in stretta collaborazione con tutte le Forze dell’ordine e con il supporto della cittadinanza che sempre più spesso “esce allo scoperto” segnalando situazioni di inciviltà ed illegalità.