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POZZUOLI/ Raid all’ufficio anagrafe del Comune: rubati timbri, soldi e carte d’identità

POZZUOLI/ Raid all’ufficio anagrafe del Comune: rubati timbri, soldi e carte d’identità
  • Pubblicato3 Gennaio 2015

di Gennaro Del Giudice

carta identita
Carte d’identità e timbri rubati dall’ufficio anagrafe di via Pisciarelli a Pozzuoli

POZZUOLI – Una sessantina di carte d’identità in bianco, diversi timbri dell’ufficio anagrafe del Comune di Pozzuoli e circa 500 euro in contanti: è quanto rubato la notte scorsa all’interno dell’ufficio Servizi demografici di via Pisciarelli a Pozzuoli. Intatte porte e finestre, i ladri sono entrati nell’edificio dall’ingresso principale (poi richiuso con un lucchetto) riuscendo ad aprire la cassaforte dove erano conservate le tessere. Sul furto, perpetrato nella notte tra giovedì e venerdì, indagano gli agenti della Polizia Municipale di Pozzuoli, diretti dal Comandante Carlo Pubblico, che ieri mattina hanno effettuato un sopralluogo presso la struttura. A scoprire il furto sono stati gli stessi impiegati dell’ufficio che sorge nel quartiere puteolano di Agnano, i quali hanno trovato la porta d’ingresso bloccata da lucchetti sui quali erano presenti segni di effrazione che non permettevano la normale apertura.

 

MERCATO NERO – Difficoltà che hanno alimentato i sospetti costringendoli a chiedere aiuto alle forze dell’ordine e a scassinare la porta. Poi una volta all’interno della struttura è arrivata la scoperta: nella stanza dell’ufficio anagrafe la cassaforte era stata aperta e svaligiata, circa 60 tessere d’identità bianche e ancora da compilare erano state trafugate insieme a vari timbri e una somma in denaro che secondo una prima stima ammonterebbe a circa 500 euro. Un furto che alimenta sospetti sulla matrice e che ha spinto gli uffici comunali, come da prassi, a “segnalare” i numeri delle tessere rubate alle autorità competenti al fine di scongiurare una immissione sul mercato nero. Infatti il furto potrebbe essere proprio legato al fenomeno della compravendita di documenti falsi, la cui gestione spesso è nelle mani delle organizzazioni criminali del territorio.