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POZZUOLI/ Quattro boss alla sbarra per l’omicidio Sebastiano-Bellofiore

POZZUOLI/ Quattro boss alla sbarra per l’omicidio Sebastiano-Bellofiore
  • Pubblicato14 Maggio 2018

POZZUOLI – Inizia il processo per uno degli omicidi più efferati della camorra flegrea. Alla sbarra ci sono 4 boss: Gennaro Longobardi, Gaetano Beneduce, Salvatore Cerrone detto “Totore ‘o biondo” e Nicola Palumbo detto “Faccia Abbuffata” (questi ultimi due assistiti dall’avvocato Luca Gili), accusati di essere i responsabili dell’uccisione di Raffaele Bellofiore “Lelluccio ‘o biondo” e Domenico Sebastiano alias “Mimì cap i morte”, ammazzati nei giardinetti del Rione Toiano il 19 giugno del 1997. I quattro, tutti attualmente detenuti al 41 bis, hanno scelto il processo con rito abbreviato.

L’AGGUATO – Coordinate dal Pubblico Ministero Gloria Sanseverino le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Pozzuoli solo nei mesi scorsi hanno fatto luce sul duplice omicidio. Due erano gli organizzatori e mandanti e 2 gli esecutori materiali che uccisero Bellofiore e Sebastiano al Rione Toiano, capi del clan “Sebastiano-Bellofiore”. Il gruppo di fuoco era formato da almeno 4 persone arrivate a bordo di un furgone rubato davanti a un bar della zona; scesero dal mezzo armate di fucili a canne mozze e spararono numerose volte alle vittime che per cercare scampo si diedero alla fuga e tentarono di nascondersi in un parco e tra le colonne dei palazzi denominati “carri armati”. Dopo quel duplice omicidio iniziò l’ascesa del clan Longobardi-Beneduce.