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POZZUOLI/ Omertà, paura e proclami: la camorra non si combatte così!

POZZUOLI/ Omertà, paura e proclami: la camorra non si combatte così!
  • Pubblicato14 Dicembre 2017

POZZUOLI – Quattro mesi di stese, spari, gambizzazioni, intimidazioni; numerosi commercianti minacciati e finiti nella morsa del pizzo; tanti, tantissimi testimoni oculari; poche, pochissime le denunce; scarsa (per non dire nulla) la collaborazione con le forze dell’ordine. Regge il muro dell’omertà, che troppo spesso si nasconde dietro al sentimento della paura lasciando spazio alla criminalità. Accade nei quartieri di Monterusciello, Licola, Toiano e a Pozzuoli, dove al mercato del pesce nessuno sembra aver visto nè sentito nulla. Nessuno che abbia denunciato, nessuno che abbia dato un contributo agli uomini delle forze dell’ordine troppo spesso visti come “super eroi” in grado di sapere tutto e perfino in tempo reale. Troppo spesso ci si nasconde dietro il classico “Tanto loro già lo sanno” oppure “Se vogliono lo prendono”. Ma non è così. Senza collaborazione da parte dei cittadini non si va da nessuna parte. Chi vede e chi sa non deve sentirsi una spia bensì un libero cittadino che combatte per rendere libera la società dal cancro della camorra e della criminalità.

PAURA E OMERTA’ – E’ triste e difficile dirlo ma l’affermazione del “boss fantasma” è anche figlia dell’omertà di chi tante volte ha visto e non ha denunciato, di chi sapeva e non ha parlato, di chi magari si è piegato alle richieste estorsive non facendo altro che alimentare la sua forza criminale. La stessa omertà che ieri ha alimentato una lunga, lunghissima lista di criminali, boss e delinquenti comuni; e che domani, di questo passo, alimenterà chissà ancora quanti criminali. Sacrosanta e comprensibile è la paura di fronte a personaggi senza scrupoli che possono minacciare la propria incolumità e quella dei propri cari, ma bisogna avere più fiducia nelle forze dell’ordine. Denunciare, segnalare (pure in maniera anonima), riferire un particolare, un numero di targa, collaborare, rende più liberi, restituisce quel senso di leggerezza che l’oppressione dell’omertà toglie.

PROCLAMI – Infine, bisogna che ad alzare la voce insieme ai cittadini siano le istituzioni locali, la politica. E per farlo non si devono utilizzare i social network e i proclami populistici. Bensì con fatti concreti, scendendo in strada, con iniziative e manifestazioni. Come quella annunciata dal sindaco di Pozzuoli lo scorso 24 novembre all’indomani della doppia stesa di Monterusciello. Bella, nobile idea, ma nata e morta in un post. In quell’occasione sarebbe stato opportuno scendere subito in strada, con le associazioni, le scuole, i ragazzi del quartiere. Oggi già è tardi. Ma anche con un rilancio delle periferie, controlli e sicurezza attraverso la videosorveglianza e più presidi di legalità. Bisogna, tutti insieme, sfidare la camorra, la criminalità a viso aperto, dimostrando che non sono loro i più forti. Senza paura, senza omertà e senza proclami!