Close
Cronaca Notizie flash Primo Piano

POZZUOLI/ «Non ho paura, vado avanti con la mia attività»

POZZUOLI/ «Non ho paura, vado avanti con la mia attività»
  • Pubblicato31 Luglio 2012
L'agenzia colpita lo scorso febbraio

POZZUOLI – E’ lunga la sequela di intimidazioni ricevute da Giosuè Barca, il 71enne titolare dell’omonima agenzia di onoranze funebri presente nei 4 comuni dei Campi Flegrei prima dell’aggressione di sabato pomeriggio avvenuta nella chiesa del “Divin Maestro” di Quarto. Il primo grave episodio risale al novembre 1991 quando il figlio maggiore dell’imprenditore puteolano fu aggredito sotto la propria abitazione.  L’episodio fu preceduto dalla rapina di un’auto-fioriera qualche mese prima. Nel 1997 invece qualcuno rubò da una delle sedi dell’agenzia un carro funebre, poi ritrovato qualche giorno dopo a Pozzuoli. Poi l’ennesimo episodio di violenza nel 2001 quando alcuni dipendenti della ditta “Barca” furono aggrediti nella sede di Monte di Procida dove, nella notte del 7 febbraio scorso, furono esplosi tre proiettili contro le saracinesche dell’agenzia che sorge in Salita Torregaveta.

LA MINACCIA –  Infine,  sabato pomeriggio, Giosuè Barca veniva aggredito da Alfonso Cesarano, il titolare della ditta concorrente che, intimandogli di lasciare la città di Quarto (dove il 71enne da pochi mesi ha aperto un’agenzia di pompe funebri) lo prendeva a schiaffi.  Nei suoi confronti Cesarano, insieme a Luigi Belviso indirizzavano un chiaro ed inequivocabile messaggio: “lasciare l’attività nella città di Quarto affinchè Cesarano possa detenere il monopolio sui funerali”.  Ma nonostante l’ennesimo episodio di l’impresario non si  lascia intimidire «Non ho paura, vado avanti con la mia attività come ho sempre fatto fino ad oggi»

Luigi Cuomo

NASCE L’OSSERVATORIO CONTRO IL RACKET DEL CARO ESTINTO –  Intanto, sull’episodio è intervenuto anche il portavoce dell’A.I.F.C. ( accordo intersindacale delle imprese funebri della campania) Luigi Cuomo anche a nome del neo costituito Osservatorio contro il racket del caro estinto precisando che l’aggressore Alfonso Cesarano di anni 51 non è Alfonso Cesarano vicepresidente nazionale della FENIOF e delegato dell’A.I.F.C. «Quanto avvenuto a Quarto in questi giorni,- continua Cuomo – conferma  ancora una volta l’urgenza e l’importanza di interventi efficaci di  ripristino in questo settore di forti elementi di liberalizzazione e di  legalità che molti operatori del settore non rispettano affidando ad  atti camorristici l’affermazione di presunti diritti di monopolio territoriale. Per queste ragioni – conclude Luigi Cuomo – negli ultimi mesi è nato l’accordo intersindacale tra l’ACITOF-FENIOF, la LAIIF-Confesercenti e la Federcofitcitof e poi da questo accordo, con il determinante contributo della Rete per la legalita’, Libera, Rete legale etica, Federconsumatori e Cgil, è stato costituito l’osservatorio regionale contro il racket del caro estinto, questi due nuovi strumenti di autoregolamentazione interna al settore funerario e cimiteriale vogliono contribuire con le amministrazioni comunali, la regione, la magistratura e le forze di polizia a portare ordine e trasparenza a favore delle imprese sane e, soprattutto delle famiglie dei defunti, vittime anch’esse delle illegalità imprese illegali e scorrette».

GENNARO DEL GIUDICE