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POZZUOLI/ “Noi re(si)stiamo Qui” contro il lavoro nero sulle spiagge «È un fenomeno che stenta a fermarsi»

POZZUOLI/ “Noi re(si)stiamo Qui” contro il lavoro nero sulle spiagge «È un fenomeno che stenta a fermarsi»
  • Pubblicato26 Giugno 2012
L'associazione denuncia la presenza di lavoratori a nero sulle spiagge flegree (foto generica web)

POZZUOLI – L’associazione politica “Noi Re(si)stiamo Qui” si schiera contro il lavoro nero sulle spiagge  “Sui lidi della zona flegrea due lavoratori su tre sono senza contratto”. È la denuncia da parte dell’associazione politica arrivata a seguito di svariati sopralluoghi e colloqui informali con quanti lavorano presso i lidi balneari della costa flegrea. Un tour informativo condotto dai giovani dell’associazione dal quale è emerso come i lavoratori impiegati come servizio spiaggia, portalettini, bagnini e baristi, risultino essere nelle stragrande maggioranza dei casi privi di contratto. Una storia che si ripete ogni anno e che pesa sempre di più sulle spalle dei tanti ragazzi che lavorano sotto al sole per un’intera giornata.

LA DENUNCIA –  «È un fenomeno che stenta a fermarsi – afferma Riccardo Volpe, portavoce dell’associazione – La fascia d’età dei lavoratori sui lidi balneari va dai 20 ai 30 anni e spesso sono costretti a turni massacranti. Stiamo parlando anche di dodici ore di lavoro al giorno, sotto al sole, con una paga che non arriva nemmeno a 40 euro, senza tutele né contratto. Esiste nella nostra zona un’economia che non è redistribuita in modo adeguato: a fronte dell’aumento dei costi di lettini ed ombrelloni non c’è un adeguato aumento dei contratti. Chiediamo che l’amministrazione dia un segnale forte e di legalità a tutti questi ragazzi: istituire un “osservatorio sul lavoro nero”, tra comune, associazioni, sindacati ed organi di controlli, per monitorare e contrastare il fenomeno».

REVOCA CONCESSIONI – Ma la denuncia non si riferisce soltanto alle attività estive: il lavoro nero, come noto, è una piaga visibile dodici mesi all’anno. L’associazione “Noi Re(si) stiamo Qui” chiede, inoltre, una revoca delle concessioni per i gestori che non intendono contrattualizzare i propri dipendenti.

REDAZIONE