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POZZUOLI/ Monterusciello terra di abbandono di cani – LE FOTO

POZZUOLI/ Monterusciello terra di abbandono di cani – LE FOTO
  • Pubblicato1 Luglio 2015

di Violetta Luongo

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POZZUOLI – Incinte, deboli, giovani, o con i cuccioli attaccati alle mammelle, spesso con  catene di ferro strette al collo, così vengono abbandonati i moltissimi cani nell’area flegrea. I luoghi prescelti sono quelli più periferici, isolati: Monterusciello in pole position, poi via Campana, Licola Mare e Varcaturo. Soprattutto femmine quelle che arrecano più “disturbi” e spese economiche. Come negli ultimi casi in pochi giorni, e in zone diverse, trovati dai volontari dell’associazione Oipa, un volpino, un cane corso legato con catena al muro e una labrador sulla spiaggia di Cuma. «L’80% sono o cucciole o giovanissime, cani anziani solo per il 20% – spiega la vice delegata Oipa, Antonella Castagna – venti giorni fa a Monteruscello abbiamo recuperato una cagna con il petto martoriato e con cinque cuccioli ancora attaccati ad esso, non poteva più allattare avendo il seno lesionato da ferite. L’abbiamo curata con antibiotici, ora stanno benissimo e sono tutti adottabili».

 

NON SI HANNO SOLDI PER TENERLO – Il problema economico è tra le maggiori cause all’origine degli abbandoni, rispetto agli anni precedenti il fenomeno è aumentato del 30%. «Se la sterilizzazione fosse garantita gratuitamente si risolverebbe il problema del randagismo nei Campi Flegrei – continua – la gente è povera, non ha denaro per curare e mantenere l’animale che viene così abbandonato».

 

PROGETTO PER LE SCUOLE – Dall’inizio dell’anno solo dall’Oipa recuperati 100 cani. Lavati, curati, nutriti, sterilizzati e microchippati e poi fatti adottare, i volontari dell’Oipa seguono tutto il percorso dell’amico a quattro zampe, dal recupero in strada alla diffusione via web con appelli fino al pre-affido e all’affidamento definitivo e anche oltre con visite a sorpresa. «Abbiamo un progetto in attesa di approvazione, si tratta di corsi nelle scuole per educare all’amore cinofilo – aggiunge Castagna – insegnare il rapporto che si deve avere con l’animale, un rapporto equilibrato tra bambino e cane, educare fin da piccoli alla sensibilità e all’amore per gli animali che non sono giocattoli. Vorrei lanciare un messaggio alle persone che avvistano questi cani, oltre a chiamarci, soccorreteli, date loro dell’acqua, siate buoni e generosi con chi non può aiutarsi da solo».

 

LE FOTO (della volontaria Oipa Assunta Migliaccio)

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