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POZZUOLI/ Mazzata alla holding di “Lady Usura”: inflitti 40 anni di carcere – LE CONDANNE

POZZUOLI/ Mazzata alla holding di “Lady Usura”: inflitti 40 anni di carcere – LE CONDANNE
  • Pubblicato27 Aprile 2015

di Gennaro Del Giudice

Le nove persone arrestate dai carabinieri
Nove componenti della banda De Mari arrestati nel novembre del 2013

POZZUOLI – Quarant’ anni e 8 mesi di carcere, 20mila euro di risarcimento danni, 35mila euro di multe, appartamenti, garage e magazzini confiscati. E’ la batosta inflitta alla holding dell’usura De Mari dal Giudice del Tribunale di Napoli Umberto Lucarelli nel processo con rito abbreviato nei confronti di 8 componenti della banda sgominata all’alba del 19 novembre del 2013 con l’accusa di associazione semplice finalizzata ad estorsione e usura aggravata dal metodo mafioso. Esemplari sono le pene inflitte a “Lady Usura” e i suoi, che dovranno scontare in totale 40 anni e 8 mesi di galera. Mentre per gli altri tre componenti della gang, formata in totale da 11 persone, è in corso il processo con rito ordinario.

 

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Il blitz anti usura dei carabinieri di Pozzuoli

LE CONDANNE – Pesanti sono le condanne per Vera De Mari, a cui è stata inflitta una pena di 8 anni e 2 mesi di reclusione; Silvio De Mari, che dovrà scontare 8 anni; Gennaro De Simone (figlio di Vera) condannato a 6 anni e 10 mesi; Benedetta Pezzini, condannata a 4 anni e 2 mesi; Antonio De Simone, condannato a 4 anni e 10 mesi; Emanuela De Mari, condannata a 4 anni e 8 mesi; Donatella Savarese 1 anno e 10 mesi di carcere. Pene alle quali si aggiungono 20mila euro di risarcimento danni nei confronti delle parti civili, multe e la confisca di beni immobili, in particolare nei confronti di Vera De Mari e del figlio Gennaro De Simone.

 

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Vera De Mari

L’OPERAZIONE – Gli undici componenti della gang De Mari finirono in manette durante l’operazione dei carabinieri della Compagnia di Pozzuoli, coordinati dal capitano Elio Norino e dagli uomini del Nucleo Operativo, diretti dal capitano Gianfranco Galletta al termine di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.Usura con tassi fino al 100%, estorsioni, minacce e violenze nei confronti delle vittime che non potevano pagare i debiti sono tra le accuse rivolte ai componenti della banda, i cui bersagli preferiti erano commercianti, famiglie in difficoltà e disoccupati.

 

LADY USURA – Durante le indagini iniziate nel settembre del 2012 in seguito alla denuncia da parte di una vittima finita nella rete della “Holding De Mari” detti anche “Bebbè”, gli inquirenti hanno potuto appurare il ruolo di leader di Vera De Mari, puteolana di 58 anni e cognata di Umberto De Simone, elemento di spicco del clan Longobardi – Beneduce e attualmente agli arresti domiciliari a seguito della condanna a 8 anni e 5 mesi in appello al processo “Penelope”. «Allora mi devi dare 1260 euro entro il 17 dicembre sennò ti faccio ‘o fuosso a te e a…, allora mi vuoi sfidare? Digli a quei bastardi degli amici tuoi carabinieri che io li tengo sott’e scarpe mie e che tengo a gente aret’ a m, non mi fanno paura….» E’ uno dei passaggi in cui Lady usura minacciava una vittima lasciando intendere di avere le “spalle coperte”.