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POZZUOLI/ La società non paga il fitto e la squadra rischia lo “sfratto” dallo stadio

POZZUOLI/ La società non paga il fitto e la squadra rischia lo “sfratto” dallo stadio
  • Pubblicato14 Gennaio 2013
Il campo del "Domenico Conte" di Pozzuoli

POZZUOLI –  Puteolana a rischio “sfratto”. Sulla società di calcio della coppia Righetti-Di Marino pende un debito nei confronti del comune di Pozzuoli di 5500 euro che nei prossimi giorni, salvo interventi economici dell’ultima ora, potrebbe comportare una diffida da parte dell’Ente anticamera allo “sfratto” dallo stadio “Domenico Conte”. Infatti, dal giorno del ritorno dei “diavoli rossi” nella città di Pozzuoli ad oggi, la società non avrebbe mai pagato il canone di fitto dovuto al Comune di Pozzuoli per l’utilizzo del campo da gioco eccetto un versamento di appena 500 euro. “Al 14 gennaio 2013 – fanno sapere dagli uffici comunali – non è pervenuto ancora nessun bonifico sul conto dell’Ente”. In tutto la società dei presidenti Righetti e Di Marino dovrebbe versare nelle casse del comune di Pozzuoli i fitti relativi ai mesi di agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre e gennaio pari a 6 mila euro ai quali vanno decurtate le 500 euro dell’unico versamento effettuato dal giorno dell’arrivo in città dell’undici granata.  Una situazione di “morosità” da parte della “prima squadra” di Pozzuoli (prima in termini di categoria calcistica vista la militanza nella serie D) che cozza con l’atteggiamento “virtuoso” tenuto da parte delle altre due realtà calcistiche puteolane quali il Rione Terra e la Puteolana 1909 che, carte alla mano e stando ai versamenti pervenuti nelle casse dell’Ente, sono perfettamente in regola con i pagamenti. Le due società infatti dall’inizio della stagione  hanno regolarmente pagato la quota pari a 250 euro a partita alla quale va aggiunto il costo di 100 euro per ogni metro quadrato di striscione pubblicitario esposto.

l'Assessore allo sport Francesco Fumo

RISCHIO CHIUSURA –  Un debito che qualora dovesse perdurare per i prossimi giorni potrebbe costare alla società granata una diffida da parte del comune di Pozzuoli con conseguente divieto di accesso allo stadio. Quindi, cancelli chiusi e il rischio di dover giocare le partite interne altrove. Un danno non da poco per la Puteolana 1902 che, a differenza delle altre due squadre cittadine, stando alla convenzione stipulata con l’ente comunale secondo la delibera 113 del 23 novembre 2012 può beneficiare tra i vari servizi della disponibilità del campo per 2 partite al mese per un massimo di 20 partite all’anno; 10 allenamenti mensili per un massimo di 80 all’anno ed uno spazio di 50 metri quadrati per gli striscioni pubblicitari. Un “pacchetto” acquistato al costo di 1000 euro al mese ma che finora la società non ha ancora pagato nonostante la disponibilità mostrata da parte dell’amministrazione comunale che ad agosto aveva concesso il campo da gioco del “Domenico Conte” “rinunciando” perfino alla consueta semina di inizio stagione.

Il manto erboso disastrato

CAMPO DISASTRATO –  “Rinuncia” che, secondo gli addetti ai lavori, avrebbe provocato seri problemi al manto erboso che oggi si presenta in condizioni disastrate e che starebbe allontanando quelle squadre di serie A  (nell’ultimo anno ad Arco Felice si sono allenate la Lazio, il Bologna e il Cesena) che in più occasioni hanno scelto il Conte per la consueta “rifinitura” prima delle partite al San Paolo. Oltre al danno anche la beffa: a ciò infatti si aggiunge anche un mancato introito economico per le casse del comune di Pozzuoli che per poche ore incassava dagli “ospiti” una somma pari  a 300 euro.

IL DIKTAT DELL’ASSESSORE – Infine, sempre in merito alla situazione debitoria da parte della Puteolana 1902 si dice completamente all’oscuro l’assessore allo sport del comune di Pozzuoli Franco Fumo «Non sono a conoscenza della situazione debitoria da parte della Puteolana anche perché non seguo direttamente lo stato dei pagamenti – ha affermato Fumo – fermo restando che insieme a sindaco e amministrazione, viste le difficoltà economiche che tutte le società sportive stanno attraversando, avevamo deciso di essere abbastanza “elastici” ma ciò non vuol dire che una società non debba pagare anche perché in caso contrario ricorreremo alla diffida e alla chiusura del campo».

GENNARO DEL GIUDICE