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POZZUOLI/ La Cumana incute ancora paura

POZZUOLI/ La Cumana incute ancora paura
  • Pubblicato6 Novembre 2012
Il treno della Cumana deragliato alla stazione "Cappuccini"

POZZUOLI – Sebbene siano trascorse due settimane dal deragliamento di un treno della ferrovia Cumana, causato dal cedimento di un carrello, nei pressi della stazione Cappuccini, ancora oggi sono stati segnalati lavori in corsi nel tratto in cui è avvenuto l’incidente. Stando a quanto si osserva nei pressi della linea ferroviaria, il lavoro degli operai Sepsa, dovrebbe concentrarsi sulla sostituzione delle traverse in legno, che nel frattempo giacciono ai lati della rotaia, al fine poi di poter garantire una maggiore stabilità della sede ferroviaria. Infatti, ad nel tratto in questione i treni moderano la velocità di viaggio provocando, ad ogni loro passaggio, continue e fortissime vibrazioni alle abitazioni che costeggiano la linea. Sollecitazioni che a lungo andare, nel caso in cui non si affrettino quanto prima i lavori, potrebbero provocare anche danni agli stessi immobili, da qui la preoccupazione di molti residenti della zona.

ANCORA TANTI DISAGI – In questo contesto si aggiungono i continui ritardi che i treni riportano rispetto all’orario previsto, provocando di conseguenza moltissimi disagi a tutti gli utenti che giornalmente, per studio o lavoro, usufruiscono di tale servizio, trasformando un normale spostamento pendolare in uno a dir poco transiberiano. Come detto più volte, il sistema dei trasporti campano è al collasso, basti pensare alle numerose corse tagliate sulla linea 2 della Metropolitana di Napoli e alla procedura di liquidazione in corso per l’EAV Bus, che sul territorio flegreo opera con diverse autolinee. Il tutto a discapito degli utenti, che subiscono purtroppo le scellerate gestioni succedutesi negli anni alla guida di tali aziende, che invero avrebbero potuto rappresentare con una maggiore logica volta al trasporto intermodale, cioè di integrazione tra più modi di trasporto, un indubbio motore di sviluppo economico.

GENNARO VOLPE