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POZZUOLI/ Il sottosegretario ai Beni Culturali in visita al Rione Terra

POZZUOLI/ Il sottosegretario ai Beni Culturali in visita al Rione Terra
  • Pubblicato10 Febbraio 2016

DSC_0174POZZUOLI – Questa mattina sono stati in visita al Rione Terra di Pozzuoli il sottosegretario dei Beni Culturali Antimo Cesaro e il consigliere alla Cultura del Presidente della Regione Campania Sebastiano Maffettone. A riceverli il sindaco Vincenzo Figliolia e la soprintendente archeologica della Campania Adele Campanelli, che hanno accompagnato i due rappresentanti istituzionali nella Cattedrale di San Procolo Martire e nel percorso archeologico sotterraneo. Presenti anche l’assessore alla Cultura del Comune di Pozzuoli Alfonso Artiaco e la funzionaria responsabile dell’ufficio archeologico di Napoli Costanza Gialanella. La visita è stata l’occasione giusta per fare il punto sullo stato dei lavori e sui progetti di valorizzazione dell’antica rocca tufacea.

LE DICHIARAZIONI DI CESARO – «Il Rione Terra è un attrattore culturale diffuso e merita tutte le attenzioni possibili, assieme all’intero territorio dei Campi Flegrei – ha detto il sottosegretario Cesaro – Seguirò con costanza e dedizione il tavolo di concertazione al Ministero affinché si giunga in tempi rapidi alla fruizione di questo luogo, che per quanto mi riguarda ha un valore assoluto oltre che da un punto di vista culturale, anche come volano di sviluppo economico e occupazionale».

IL SINDACO FIGLIOLIA – «La visita del sottosegretario e del consigliere di De Luca ci ha fatto molto piacere perché significa che i discorsi avviati tanto con il Ministero dei Beni Culturali quanto con la Regione Campania proseguono con determinazione – ha dichiarato il sindaco Figliolia – Noi siamo sempre stati convinti che per garantire un futuro a questa rocca e agli altri siti culturali dei Campi Flegrei sia essenziale una proficua sinergia istituzionale. L’unione di intenti porta a risultati concreti. Questo è il momento giusto per dare seguito agli impegni che tutti si sono assunti e per mettere finalmente a reddito l’immenso patrimonio culturale che abbiamo e che tutti ci invidiano».