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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ “Febbre da cavallo” a Licola: spunta un’altra pista clandestina – LE FOTO

POZZUOLI/ “Febbre da cavallo” a Licola: spunta un’altra pista clandestina – LE FOTO
  • Pubblicato5 Maggio 2017

POZZUOLI  Agli occhi di molti potrà sembrare una normale strada sterrata. Una di quelle prive di asfalto su cui circolano trattori e altri automezzi da trasporto provenienti dalle campagne limitrofe. Non c’è un’anima viva da queste parti: è un luogo silenzioso e poco trafficato, in quanto non facilmente accessibile a causa delle condizioni della strada, del resto è anche ben nascosto nell’entroterra. Spuntano soltanto poche abitazioni circondate dai terreni coltivati. E poi, si intravedono delle stalle costruite alla meno peggio, con lamiere metalliche, da cui si sente da lontano il nitrito di alcuni cavalli. Quegli stessi cavalli che sgambettano lungo il tratto di questa strada, trainando leggere carrozze. Ci troviamo nella periferia di Licola, divisa dai due comuni confinanti: Pozzuoli e Giugliano in Campania.

PISTA DA CORSA CLANDESTINA – Quella che abbiamo davanti agli occhi non è una normale strada di campagna, bensì una vera e propria pista da corsa per cavalli, ovviamente clandestina. E proprio qui che i cosiddetti “cavallari” addestrano questi animali facendoli correre lungo la strada, lontano dagli sguardi indiscreti. Non sappiamo di quanti chilometri possa essere lunga questa pista, ricavata abusivamente dalla natura. Ma a giudicare dal percorso evidenziato in rosso, come risulta da uno “screen” effettuato su Google Maps, pare che sia di diversi chilometri, comprendendo le aree dei due comuni attigui. Per accedervi si possono imboccare due strade secondarie che sbucano sulla Domiziana, come quella di via Potere e l’adiacente all’istituto scolastico agrario, completamente impraticabile.

LO SCEMPIO – Una volta arrivati a destinazione, dopo aver percorso le stradine dissestate e piene di rifiuti di ogni genere abbandonati ai margini, lo scenario che si presenta è alquanto inquietante: pneumatici posizionati in serie a mo’ di recinzione, cartelli  sui quali sono riportati dei numeri progressivi conficcati in un rialzo del terreno alto pochi metri e ricoperto da vegetazione, che costeggia un lato della strada sterrata sulla quale sono presenti le tracce confuse sia di autoveicoli che carrozze. Uno scempio che si protrae ormai da anni e chissà se incontrerà la parola “fine”, in una zona chiamata Licola, da decenni martoriata da degrado e dall’abbandono.

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