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POZZUOLI/ Estorsioni per conto del clan, inizia il processo

POZZUOLI/ Estorsioni per conto del clan, inizia il processo
  • Pubblicato30 Giugno 2015

di Alessandro Napolitano

il 38enne Gustavo Troise, uno dei due imputati
il 38enne Gustavo Troise, uno dei due imputati

POZZUOLI – Inizierà il prossimo 24 luglio il processo a carico di Gustavo Troise e Giuliano Palumbo, accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Troise, 38 anni, venne arrestato nel febbraio scorso dai carabinieri di Pozzuoli, dopo le indagini riguardanti un’estorsione consumatasi ai danni del titolare di un’officina meccanica di Licola.

DANNI PER IL COMUNE – Nella stessa inchiesta risulta coinvolto anche un pezzo da 90 del clan Longobardi-Beneduce, Nicola Palumbo, alias “faccia abbuffata”. I due, Gustavo Troise e Giuliano Palumbo,  hanno chiesto ed ottenuto di essere processati con il rito abbreviato. Il Comune di Pozzuoli, tramite l’associazione antiracket ed usura Sos Impresa, si costituirà parte civile. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, la vittima dell’estorsione avrebbe versato una prima “rata” nel Natale scorso, pari a 1500 euro. Ne avrebbe dovuti versare altri 3500, ma a bloccare l’intera operazione fu l’intervento dei militari guidati dal comandante Elio Norino.

“FACCIA ABBUFFATA” – Come detto, nell’inchiesta è spuntato anche il nome di Nicola Palumbo, uscito dal carcere nel gennaio del 2013 dopo ben dieci anni di detenzione scontati dopo la condanna per le estorsioni all’interno del mercato ittico. Un’inchiesta culminata nel 2003 con decine di arresti, tra cui quello del boss Gennaro Longobardi.