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POZZUOLI/ Estorsioni al mercatino: il “metodo della busta” gestito dai Malacarne

POZZUOLI/ Estorsioni al mercatino: il “metodo della busta” gestito dai Malacarne
  • Pubblicato30 Novembre 2016

mercatino-monteruscielloPOZZUOLI – Un business da oltre 4mila euro mensili. Tanto fruttavano le estorsioni ai commercianti del mercatino di Monterusciello. Uno strozzinaggio che avveniva attraverso il “metodo della busta”. A condurlo – secondo il racconto di vittime e pentiti – i fratelli “Malacarne”. In particolare Domenico Illiano, il capostipite detto “Mimì ‘o malacarne”, il figlio Strato detto “Ninotto” e altri 3 figli (per i quali però non sono state emesse misure cautelari). Le estorsioni avvenivano in maniera “mascherata” attraverso la vendita di sacchetti per la spesa a cui veniva applicato un sovrapprezzo di 3 euro al prezzo del materiale. I commercianti che si opponevano venivano “puniti” con il danneggiamento o il furto del loro furgone.

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Domenico Illiano, 65 anni

I MALACARNE E I FERRO – E’ quanto raccontò una vittima agli inquirenti, modus operandi confermato da un collaboratore di giustizia. A compiere l’attività erano i “Malacarne”, Domenico Illiano, arrestato ieri insieme al figlio Strato. Da quanto si apprende dalle oltre 200 pagine dell’ordinanza “Iron Men” firmata dal GIP Vincenzo Alabiso – il collaboratore di giustizia ha precisato che “fino al maggio 2014 Domenico Illiano e i suoi figli agivano insieme fratelli Ferro ai quali veniva riconosciuta una percentuale sulle somme settimanali di 800 euro, risultante dal versamento pari a 10 euro da parte di ogni commerciante”. Mentre l’ultima settimana del mese – stando alle accuse – doveva essere versato il doppio ovvero 1600 euro.

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Strato Illiano detto “Ninotto”

L’ARRIVO DI “FACCIA ABBUFFATA” – Cose che cambiarono dal maggio del 2014 con l’avvento di Nicola Palumbo. Da quel momento i “Malacarne” dovevano versare le somme a “Faccia abbuffata” e a Napoleone Del Sole. Cose che dopo 3 mesi cambiarono nuovamente quando si ruppe l’alleanza tra Palumbo e De Sole. Infatti da agosto del 2014 – stando al racconto dello stesso collaboratore di giustizia – “il denaro estorto in maniera ridotta veniva incassato direttamente da Del Sole che aveva autorizzato gli Illiano, in particolare “Ninotto”, a trattenere 400/500 euro settimanali”. 

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Nicola Palumbo, 52 anni

LA GESTIONE DEI MALACARNE – Dunque la gestione delle estorsioni al mercatino del mercoledì a Monterusciello, attraverso il “metodo della busta”, era condotto dai “Malacarne” che a loro volta versavano una somma ai referenti più alti del clan: prima ai Ferro, poi a Palumbo, infine a Del Sole fino al giorno del suo arresto avvenuto l’8 ottobre del 2014. Soldi dai quali Domenico Illiano teneva per sè una quota marginale. Contestualmente – stando alle accuse – i “Malacarne” gestivano anche le aree di sosta adiacenti al mercatino di Monterusciello