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POZZUOLI/ Estorsione con cavallo di ritorno, De Simone resta ai domiciliari

POZZUOLI/ Estorsione con cavallo di ritorno, De Simone resta ai domiciliari
  • Pubblicato22 Maggio 2015
Arresti furti d'auto (18)
Il 35enne resta ai domiciliari

POZZUOLI – Resta ai domiciliari il 35enne Umberto De Simone, accusato di aver preteso soldi per restituire l’auto rubata al legittimo proprietario. De Simone, difeso dall’avvocato Alfredo Cursio, si è professato fin dal primo momento innocente, ribandendo la volontà di chiarire la vicenda davanti agli organi competenti. Intanto L’avvocato difensore ha già provveduto a presentare ricorso al tribunale del Riesame per la possibile scarcerazione del giovane.

 

L’ARRESTO Umberto De Simone, 35 anni, già noto alle forze dell’ordine, è nipote del ben più “noto” Umberto De Simone, 57enne, legato al clan Longobardi-Beneduce e finito in manette con altri 83 affiliati 5 anni fa durante l’operazione “Penelope”. È stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli per il reato di estorsione. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia e del Nucleo Operativo di Pozzuoli diretti dai capitani Elio Norino e Gianfranco Galletta. De Simone è stato incastrato dalle indagini degli 007 puteolani in seguito alla richiesta di soldi nei confronti di un uomo a cui era stata rubata la propria auto. Solito il “modus operandi” adottato dall’uomo che dopo il furto aveva chiesto una somma di circa mille euro alla vittima per la riconsegna. Quello del 35enne è il decimo arresto messo a segno dai carabinieri di Pozzuoli nei confronti di ladri d’auto ed estorsori: appena un mese fa infatti in manette finirono 9 persone componenti della banda “Officina Criminale” dedita al furto, alla ricettazione, al riciclaggio di veicoli e all’estorsione di somme di denaro ai danni delle vittime al fine di ottenere soldi con il cosiddetto “cavallo di ritorno”.