Close
Primo Piano

POZZUOLI/ Ditta colpita da interdittiva, stop ai lavori. Postiglione: “Perché il sindaco tace?”

POZZUOLI/ Ditta colpita da interdittiva, stop ai lavori. Postiglione: “Perché il sindaco tace?”
  • Pubblicato28 Giugno 2017

POZZUOLI – Lavori affidati in maniera diretta ad una ditta poi colpita da interdittiva antimafia e un appalto che non convince, tanto che l’intera vicenda verrà portata all’attenzione dell’Autorità nazionale anticorruzione. A farlo saranno i militanti di Pozzuoli Ora!, movimento rappresentato in consiglio comunale da Raffaele Postiglione.

“TUTTO NASCOSTO, PERCHÉ?” – «Non si capisce perché – spiega Postiglione – il primo cittadino non da spiegazioni alla cittadinanza sull’interruzione dei lavori a Cigliano. Si tiene nascosto che l’ennesima ditta scelta dall’amministrazione comunale ha avuto un’interdittiva antimafia». I lavori in questione sono sostenuti sia con fondi comunali che da quelli europei.  «In primo luogo – aggiunge il consigliere comunale – i lavori finanziati con risorse comunali (non facente parte del Grande Progetto dei Campi Flegrei) aggiuntivi sono stati affidati in maniera diretta, utilizzando il cavillo giuridico della “necessità di completamento dei lavori e la funzionalità dell’intera opera appaltata”. Completamento che dovrebbe essere funzionale ai lavori iniziali, ovvero alla pubblica fognatura per il ripristino ambientale e la valorizzazione di quell’area. Alla ditta interdetta, invece, sono stati affidati 600 mila euro per eseguire lavori che riguardano sostanzialmente la pubblica illuminazione e rete idrica. Qualcuno ci deve spiegare dove è la complementarità di lavori tra una rete fognaria e un palo della luce».

RIBASSO DEL 3 PER CENTO – Ma c’è di più. Postiglione, infatti, sottolinea anche come mai ci sia stato un ribasso sull’offerta del solo 3 per cento e perché sull’albo pretorio manchi la delibera di riferimento: «Abbiamo tutto pronto per mandare materiale all’Anac, perché crediamo che non ci siano le condizioni per invocare art. 57 del D.Lgs 163/06 e che sia palese che un impianto di illuminazione non sia complementare, come ci vogliono far credere, ad una rete fognaria. Avrebbero dovuto fare una gara pubblica, in modo da assicurare una migliore qualità alla collettività, una maggiore trasparenza nelle procedure di affidamento e soprattutto recepire quanto prima le indicazioni del nuovo codice in materia di pubblici appalti. Inoltre – conclude Postiglione – non si capisce perché consegnare ed iniziare i lavori in via d’urgenza in assenza di un contratto di appalto, sarà forse perché si era in periodo di campagna elettorale?»