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POZZUOLI/ Differenziata, impianti sotto sequestro: si teme stop al ciclo di raccolta

POZZUOLI/ Differenziata, impianti sotto sequestro: si teme stop al ciclo di raccolta
  • Pubblicato9 Novembre 2018

POZZUOLI – Si temono ripercussioni sul ciclo di raccolta della differenziata dopo l’operazione congiunta di Esercito e polizia locale che ha portato al sequestro di due impianti di trattamento di rifiuti destinati al riciclo, entrambi del gruppo Trincone.

I CONTROLLI – Al primo è stato imposto lo stop totale in quanto è emerso – secondo chi ha operato – che venivano stoccati rifiuti liquidi in maniera non legale e senza l’autorizzazione per lo scarico in fogna. Nell’impianto di Quarto, invece, i sigilli sono stati apposti solo su una parte dell’intera struttura, per trattamento di rifiuti su un’area non autorizzata e con misure di sicurezza ritenute non adeguate. Infine, sempre a Quarto, il sequestro ha riguardato un’officina di carpenteria pesante senza autorizzazioni per le emissioni in atmosfera.

LE RIPERCUSSIONI – Come detto, il timore è che soprattutto a Pozzuoli – Comune che a differenza di Quarto confluisce gran parte dei propri rifiuti differenziate negli impianti sotto sequestro – il ciclo possa andare incontro ad uno stop. «Stiamo lavorando su questo fronte – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Fiorella Zabatta – Il problema principale riguarda il nostro sistema di raccolta, il quale prevede il così detto multimateriale pesante, e cioè vetro, plastica e alluminio che possono essere messi assieme nei sacchetti. L’azienda sequestrata è l’unica capace di accogliere i nostri rifiuti così come accorpati. Probabilmente dovremmo ripensare all’intero calendario della differenziata».

IL BILANCIO – I controlli nell’area flegrea rientrano in una più vasta operazione promossa dall’Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi nella regione Campania, Gerlando Iorio. Sotto la lente ben 23 Comuni, dal basso casertano all’intera provincia di Napoli. Controllate 14 attività imprenditoriali e 80 persone, delle quali sette deferite all’autorità giudiziaria. In totale sono stati elevati verbali per oltre 15mila euro.