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Pozzuoli dice “No” alla pena di morte

Pozzuoli dice “No” alla pena di morte
  • Pubblicato1 Dicembre 2013
Evento a Pozzuoli per dire "no" alla pena di morte

POZZUOLI – Anche Pozzuoli dice “No” alla pena di morte. Lo farà durante un evento che andrà in scena il 3 dicembre a Pozzuoli nella parrocchia di San Michele al Rione Toiano. Testimonial sarà Tamara Chikunova, attivista per l’affermazione dei diritti dell’uomo nello stato dell’Uzbekistan e madre di un giovane fucilato a seguito di una condanna a morte. Oltre 1600 città prendono parte a questa mobilitazione, con 69 capitali nei cinque continenti e 90 Paesi in una mobilitazione planetaria per fermare la pena capitale

 

NO ALLA PENA DI MORTE – Dal 2002, la Comunità di Sant’Egidio ha lanciato la prima Giornata Mondiale delle “Città per la vita-Città contro la Pena di morte” (Cities For Life, Cities Against the Death Penalty), il 30 novembre. La data è stata scelta, perché ricorda la prima abolizione della pena capitale: quella del Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786. Le città che prendono parte a questa Giornata, organizzano iniziative a carattere educativo e spettacolare che vedono coinvolti monumenti o piazze-simbolo e interventi mirati alla sensibilizzazione dei cittadini. La Giornata Internazionale di Cities for Life verrà inaugurata a Roma, in Campidoglio, il 29 novembre con il Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia di Stati.

 

GLI EVENTI IN CAMPANIA – In Campania sono oltre 100 i comuni che aderiscono alla campagna e che illumineranno i loro monumenti più belli. Sarà presente, una coraggiosa e straordinaria attivista per l’’affermazione dei diritti dell’’uomo nell’’ Uzbekistan. Suo figlio Dmitrij, condannato a morte nel 1999, venne fucilato il 10 luglio del 2000. Aveva 29 anni. La signora Chikunova non fu avvertita dell’’esecuzione, e non riuscì neppure a salutarlo un’’ultima volta. Non le è stato restituito neppure il cadavere del figlio, così come prevedeva la legge uzbeka per tutti i condannati a morte. In seguito alla sua tragedia familiare decise di fondare l’’associazione pubblica Madri Contro la Pena di Morte e la Tortura assieme ad altre donne che come lei hanno perduto i propri figli con una esecuzione capitale. Grazie al suo lavoro il 26 aprile 2007 è stata emessa la legge che introduce “modifiche e integrazioni al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale”. La pena di morte, dal luglio successivo, è stata sostituita dalla detenzione a vita.