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POZZUOLI/ “Diabetici senza assistenza” scatta la protesta contro l’Asl – LE FOTO

POZZUOLI/ “Diabetici senza assistenza” scatta la protesta contro l’Asl – LE FOTO
  • Pubblicato20 Gennaio 2016

Protesta dabetici (1)POZZUOLI – Circa 100 malati di diabete, al grido di “diabetici senza assistenza”, questa mattina hanno protestato fuori agli uffici dell’Asl Napoli 2 di Via Capuana a Monturesciello. Motivo della protesta la cessazione, dal 1 gennaio, delle convenzioni tra l’azienda sanitaria e i centri privati di diabetologia. Da quest’anno infatti gli oltre 9.000 malati del distretto per tutti i bisogni terapeutici e di controllo dovranno rivolgersi direttamente ai presidi locali con tutte le problematiche di tempistica burocratica che ne derivano. A portare a tale decisione la direzione dell’Asl Napoli 2 sarebbe la mancanza di accreditamento verso la Regione Campania da parte dei centri in questione.

Protesta dabetici (9)GLI OPERATORI – Motivazione questa rispedita al mittente dal presidente Aspat Campania, Associazione Sanità Privata Accreditata Territoriale, Pierpaolo Polizzi: «Sono 15 anni che operiamo in questo regime e c’è anche una sentenza del TAR che ci dà ragione. La cosa grave è che oggi oltre 9.000 ammalati di diabete sono allo sbando. I presidi locali non sono assolutamente attrezzati per assicurare il servizio all’utenza. Da noi l’ammalato trova soddisfatti tutti i bisogni terapeutici, dal diabetologo fino al podologo, passando per l’oculista e l’ortopedico. Oggi invece l’ammalato è costretto a subire le lungaggini degli uffici. Sappiamo di prenotazioni da qui a 4/5 mesi. Oggi siamo qui ma a breve saremo in Regione a sottoporre il problema al Governatore De Luca».

Protesta dabetici (5)GLI AMMALATI – Problemi che colpiranno la quotidianità di molti ammalati come ci spiega il signor Carlo Menichini, anche lui ammalato di diabete, che ci racconta: «Recarsi ai presidi locali significa fare file interminabili, essere costretti a fare il bonifico in banca per pagare il ticket (spesso le macchinette all’Asl sono rotte ndr), con l’aggravio economico che ne consegue, ritornare all’asl e fare la prenotazione per le prestazioni che poi arriveranno dopo mesi. Per un anziano è una trafila impossibile da sostenere».

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