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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Conto alla rovescia per il maxi processo “Iron Men”

POZZUOLI/ Conto alla rovescia per il maxi processo “Iron Men”
  • Pubblicato18 Maggio 2017

POZZUOLI – C’è attesa per l’inizio del processo “Iron Men” che vede coinvolte 46 persone arrestate per camorra lo scorso 29 novembre a Pozzuoli. Quasi tutti gli imputati dovrebbero ricorrere al “rito abbreviato” dopo che il Tribunale del Riesame ha praticamente bocciato tutte le richieste di scarcerazione avanzate dai legali degli arrestati eccetto quella del 34enne Filippo Lucignano, l’unico su 46 arrestati che ha lasciato il carcere di Secondigliano nei mesi scorsi. Il processo dovrebbe partire per il mese di luglio.

LE ACCUSE – I quarantasei sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo camorristico, traffico di droga, gestione delle piazze di spaccio, estorsione, minacce, violenza. Tre i gruppi che in 5 anni hanno agito sotto il cartello dei Longobardi-Beneduce: i Ferro capeggiati dai fratelli Andrea e Antonio, i Palumbo sotto il controllo di Nicola “Faccia abbuffata” e il gruppo dell’attuale collaboratore di giustizia Napoleone Del Sole. Un controllo capillare del territorio che passava dallo spaccio di sostanze stupefacenti nelle piazze di spaccio di Licola, Rione Toiano, Monterusciello e Arco Felice all’attività di estorsione che non lasciava scampo a nessuno: tutti dovevano pagare, dai parcheggiatori abusivi ai commercianti dei mercatini di Monterusciello e Rione Toiano, ai titolari dei videopoker. Un’attività che passava per la raccolta di fondi per gli “amici di Pozzuoli” finalizzata al sostentamento dei membri delle varie fazioni e delle famiglie dei detenuti, fino al reperimento di armi e alla commissione dei fatti di sangue. Questo il quadro disegnato dagli investigatori dal 2010 al 2015 e che hanno portato all’emissione di 46 ordinanze di custodia cautelare firmate dal GIP Vincenzo Alabiso lo scorso 29 novembre.

IMPIANTO ACCUSATORIO FORTE – Dopo gli arresti sono arrivate nei mesi scorsi le bocciature del Tribunale del Riesame che rappresentano un segnale chiaro e che confermano la forza di un impianto accusatorio sul quale si fonda l’ordinanza di custodia cautelare ribattezzata “Iron Men” nata dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Pozzuoli coordinati dalla DDA di Napoli.