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POZZUOLI/ Caos nella maggioranza Figliolia: i 3 di Bene Comune “rompono” con il Presidente e lasciano il Consiglio comunale – IL DOCUMENTO

POZZUOLI/ Caos nella maggioranza Figliolia: i 3 di Bene Comune “rompono” con il Presidente e lasciano il Consiglio comunale – IL DOCUMENTO
  • Pubblicato6 Maggio 2013
I consiglieri di "Bene Comune" Della Corte, Di Bonito e Bifulco mentre abbandonano il Consiglio Comunale

POZZUOLI – E’ caos nella super-maggioranza Figliolia. Ai “mal di pancia” questo pomeriggio sono seguiti i fatti: i 3 consiglieri della lista civica “Bene Comune” hanno lasciato l’aula del Consiglio Comunale di Palazzo “Migliaresi” dopo aver letto un documento di “rottura” nei confronti del Presidente del Consiglio Enrico Russo. Un gesto forte, quello messo in atto da Nicola Della Corte, Antonio Di Bonito e Vincenzo Bifulco, che accusano Enrico Russo di aver notificato un ordine del giorno diverso da quello determinato dalla conferenza dei capigruppo senza riconvocare la stessa per le modifiche. Fatto che ha suscitato le ire dei 3 consiglieri della ex civica che hanno accusato il Persidente del Consiglio di “aver cambiato le regole del gioco” e di aver dato “un grave segnale di debolezza, di inesperienza e quindi di dispregio per la sovranità del consiglio comunale”. Un documento duro, quello letto dal consigliere Della Corte, con il quale “Bene Comune” invita ironicamente Russo a dimettersi dall’incarico e a ritornare tra i banchi del Consiglio Comunale.

Il consigliere Della Corte mentre legge il documento in aula

MAGGIORANZA IN CRISI? – Dunque, un episodio che accentua ulteriormente la tensione nella super maggioranza del Sindaco Vincenzo Figliolia il quale ora dovrà fare da “paciere” tra le sue tre “creature” (Bifulco, Della Corte e Di Bonito sono stati eletti nella civica del Sindaco) ed Enrico Russo, “voluto” dallo stesso Primo Cittadino sulla poltrona dell’Assise comunale contro la volontà del resto dell’IDV che, sulla base del risultato elettorale, chiedeva invece un posto in Giunta. Episodio questo che decretò la spaccatura all’interno del partito di Di Pietro che, dopo pochi mesi, “scomparve” del tutto dal Consiglio comunale a seguito del passaggio di Russo con il Centro Democratico.

LA LETTERA –  Crediamo che sia utile,  Signor Presidente del Consiglio, quando se ne presenta l’occasione, ricordare i principi ed i ruoli che regolano l’esercizio democratico del potere che ci proviene dal consenso dei cittadini. Regole e ruoli con i quali Lei, signor presidente del consiglio, forse per la troppo breve esperienza, pare avere poca familiarità. L’art. 10 dello Statuto statuisce: “il presidente del consiglio rappresenta l’unità del consiglio”. L’art. 2 del “Regolamento  del consiglio comunale” recita: “Il presidente…garantisce le prerogative del consiglio e i diritti di ciascun consigliere…” Questi due riferimenti normativi sono tassativi. Signor presidente, questo non è un gioco.
Ma lasciamo da parte le innumerevoli analisi che possono scaturire dal dettato di quei principi. Quello che oggi ci preme sottolineare è che il potere che le è stato attribuito, signor presidente, le proviene dal consiglio ed in nome del consiglio va esercitato. Non vi sono altri organi istituzionali ai quali deve rispondere o deve sottostare il Suo operato.

L'aula durante la lettura del documento di "Bene Comune"

Sarebbe utile, signor presidente del consiglio, che, per la serenità dei lavori del consiglio, presenti e futuri, se non si sentisse in grado di resistere a pressioni  esterne al consiglio, ne traesse le dovute conseguenze. Al momento, per dare un segnale di ripristino delle le regole e, non conoscendo con quali regole del gioco affrontiamo i lavori di questo consiglio,  ci vediamo costrette a trarne le doverose conseguenze politiche e quindi a non partecipare ai lavori del consiglio di oggi. Aspettando e confidando che vengano ripristinate al più presto le regole democratiche che regolano questa assise.