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POZZUOLI/ Cane massacrato e bruciato vivo: assolto l’unico imputato

POZZUOLI/ Cane massacrato e bruciato vivo: assolto l’unico imputato
  • Pubblicato17 Novembre 2016

cane2POZZUOLI – E’ stato assolto dall’accusa di essere il “mostro” che due anni fa torturò Spike, il cane che poi sarebbe morto dopo una breve ma dolorosissima agonia. Si è concluso così il processo a carico di Gennaro Imperatore, 24 anni, residente nel rione Toiano. Delusione e sconforto tra i tanti animalisti che in questi mesi non hanno perso una sola udienza del processo.

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RITRATTAZIONE DEL TESTE CHIAVE – Determinante è stata la ritrattazione del testimone chiave del processo, colui che in un primo momento aveva accusato il 24enne. Il teste, sempre assente in aula per difetto di notifica, si è presentato proprio all’ultima udienza, ribaltando tutto ciò che aveva raccontato in un primo momento. Al giudice monocratico della Terza Sezione del Tribunale di Napoli non è rimasto altro che assolvere l’imputato. Ma per il testimone chiave potrebbe ora arrivare una nuovo processo, con l’accusa di falsa testimonianza.

manifestazione per Spike (25)L’OMBRA DELLA CAMORRA – «Oggi è una pessima giornata per quanti hanno a cuore i diritti degli animali e per tutti coloro che sono contro ogni forma di violenza gratuita – commentano Francesco Borrelli e Fabio Procaccini, rispettivamente consigliere regionale dei Verdi e delegato provinciale della Lipu di Napoli – Il processo ha avuto un andamento lento a causa della continua assenza dell’unico testimone che aveva accusato l’imputato di fronte ai Carabinieri intervenuti sul posto” hanno aggiunto Borrelli e Procaccini aggiungendo che “alla fine il testimone s’è presentato e ha ritirato le sue accuse costringendo il giudice ad assolvere l’imputato e rinviare il testimone stesso di fronte a un giudice per falsa testimonianza. Siamo giunti al momento in cui l’articolo 544, bis del codice penale che persegue chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale, punendolo con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi venga modificato dal Parlamento prevedendo pene ben più aspre e contemplando l’arresto obbligatorio in caso di flagranza” hanno aggiunto Borrelli e Procaccini per i quali “vanno avviate indagini serie per capire se sia stato l’intervento della malavita organizzata a spingere il testimone a ritrattare tutto e su questo presenteremo un esposto dettagliato alla Procura».