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POZZUOLI/ Camorra, l’sos: “Pochi poliziotti e con armi spuntate”

POZZUOLI/ Camorra, l’sos: “Pochi poliziotti e con armi spuntate”
  • Pubblicato7 Agosto 2016
Il Commissariato di Polizia di Pozzuoli
Il Commissariato di Polizia di Pozzuoli

POZZUOLI – Armi spuntate, pochi uomini a disposizione e un esercito di camorristi dall’altra parte. L’allarme arriva da Tommaso Delli Paoli, segretario nazionale del Silp, il Sindacato italiano lavoratori della polizia. Ed è proprio sulle capacità del commissariato di piazza Italo Balbo che si concentra il duro intervento della sigla di categoria, soprattutto dopo la relazione dell’Antimafia nella quale emerge chiaramente che la malavita locale è tutt’altro che sconfitta.

CLAN STORICI ANCORA “IN SALUTE” – «l’Allarme arriva anche dalla Direzione investigativa antimafia con una relazione al Parlamento – spiega Delli Paoli – in cui ha tracciato la mappa criminale ancora viva nell’area di Pozzuoli, Quarto e Comuni limitrofi, dove sono attivi i clan Beneduce, Longobardi e Polverino i quali seminano paura e terrore attraverso estorsioni, usura e spaccio di stupefacenti, contando su un esercito di centinaia di affiliati. Viceversa, il commissariato di Pozzuoli deve garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, su una vasta giurisdizione, con 40 uomini circa. Chiunque capirebbe che la battaglia dello Stato è condotta con armi spuntate e con poco margine di vittoria, nonostante i sacrifici personali dei poliziotti di Pozzuoli».

“BASTA PAROLE, OCCORRONO FATTI” – Il segretario nazionale del Silp, poi, sottolinea che dal mondo della politica qualcosina si è mosso, con interventi dei parlamentari del Pd come Valente, Di Lello e Scotto di Sel. Interventi, però, dopo i quali non c’è stato alcun seguito sul piano pratico: «Cari onorevoli, le parole non bastano più». In effetti, l’intervento di Delli Paoli fa riferimento anche ai gravi fatti di camorra degli ultimi giorni, come il duplice omicidio alla Sanità e le “stese” in diversi altri quartieri di Napoli.

DURE CRITICHE AI VERTICI – «Ma il ministro Alfano e il capo della Polizia Gabrielli li leggono i giornali, o meglio, sono informati sulla grave guerra di camorra in atto a Napoli, o fanno come il Questore Marino che non vede, non sente, non parla?» si chiede polemicamente il sindacato di polizia, già nei giorni scorsi molto duro con via Medina. Intanto, resta la relazione della Dia. I clan flegrei sarebbero tutt’altro che sconfitti, nonostante arresti e dure condanne che hanno riguardato boss e affiliati ai diversi gruppi criminali che da anni gestiscono il malaffare.