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POZZUOLI/ “Blasfemia”, un disco contro i silenzi complici dei nostri tempi

POZZUOLI/ “Blasfemia”, un disco contro i silenzi complici dei nostri tempi
  • Pubblicato16 Aprile 2018

POZZUOLI – «Il progetto è nato spostando un pianoforte da una stanza ad un’altra. E da
un foglietto di appunti caduto accidentalmente per terra che mi ha riaperto un mondo. Oggi so che quel foglio non è caduto per caso, ma perché doveva andare così». E’ con queste parole che Franco Castiglia racconta la nascita del suo nuovo progetto musicale Blasfemia, pubblicato dalla casa discografica Heristal. Si tratta di lavoro nato dall’idea di Franco Castiglia e Pino Tafuto, artisti flegrei che hanno confezionato un disco interessante e coraggioso nel quale i brani, figli della tradizione napoletana, vengono stravolti e ripresentati in una veste contemporanea. Alla registrazione dell’album hanno collaborato artisti di fama internazionale. Il progetto ha avuto un endorsement d’eccezione, quello del noto maestro Roberto De Simone che si è detto entusiasta di Blasfemia: «Il prodotto musicale del duo Castiglia-Tafuto si connota per elementi di spiccata originalità e di insolita fattura – ha scritto su un foglio De Simone, che ha aggiunto – i brani proposti adombrano
provocazioni ed azzardi senza presunzioni o compiacimenti».

L’OPERA MUSICALE – Tra i dieci pezzi musicali contenuti nel disco c’è anche la Canzone dei sette mariti, un brano tratto proprio da La Gatta Cenerentola di Roberto De Simone, che nasconde al suo interno una forte denuncia sociale. Blasfemia è un crescendo di emozioni. Si parte con una villanella pop, che sembra dare il benvenuto a chi ascolta per la prima volta il disco. Si passa poi alla world music di Michelemmà, nella quale si assiste ad una fusione tra la cultura napoletana e quella araba. Il tema dell’emarginazione sociale è affrontato nel brano Giuda, che recita così: “bianchi e neri con lo stesso destino e nella stessa barca…”. Con “Un Populu” di Ignazio Buttitta si delinea chiaramente il senso di Blasfemia; ovvero quello di una profonda denuncia sociale e culturale che parte dalle radici napoletane per allargarsi al mondo intero. La storia di violenza subita da Palummiello conclude un disco che sembra perfettamente calato in questi tempi. Un album del quale si sentiva una forte urgenza e che tenta di mettere un argine all’arroganza e alla violenza dei nostri giorni. «Blasemia – conclude Castiglia – nasce dalla profonda disperazione che alberga in ognuno di noi, dalla voglia di dire basta alle disarmonie del mondo. Questo disco è per me un vero e proprio rinascimento, il migliore che potessi auspicare».